L’ambasciatrice: Brexit? Nessun rimpianto Presto un’intesa
«Restiamo europei, senza rinnegare la nostra identità. Sulla Brexit la linea britannica è chiara». Jill Morris, ambasciatrice del Regno Unito in Italia e prima donna a ricoprire l’incarico, risponde sulla delicata partita negoziale in corso tra Londra e Bruxelles. «Non vogliamo solo essere un buon vicino, ma il migliore amico della Ue», spiega ai giornalisti nella storica sala Albertini del Corriere della Sera in via Solferino.
Nessun rimpianto a Londra sul referendum?
«Alle ultime Politiche, lo scorso 8 giugno, l’83% degli elettori ha votato per conservatori e laburisti, due partiti con un chiaro programma per l’uscita dall’Unione europea: un anno dopo il referendum, non si è formato alcun movimento che invochi il dietrofront. Siamo convinti che sia possibile un accordo senza vincitori né vinti, ma nell’interesse di tutti, per una partnership stretta e svincolata da modelli già esistenti come Canada e Norvegia».
Restano valide le ragioni che decretarono il risultato del referendum?
«Sì, il popolo britannico non votò per costruire barriere, ma per recuperare il controllo democratico su settori sempre più monopolizzati da Bruxelles: funzione legislativa del Parlamento nazionale, tasse e sicurezza ai confini».
La trattativa è a rischio paralisi, siete pronti anche allo scenario «no deal», nessun accordo?
«Qualunque governo responsabile preparerebbe un piano d’emergenza, ma il dialogo procede. Puntiamo ad avviare subito il negoziato sul periodo di transizione che durerà minimo due anni, per superare le incertezze di questa fase, rassicurare business e cittadinanza».
Potete fornire garanzie per i cittadini Ue?
«La premier May è stata chiara: We want you to stay, vogliamo che restiate».
Sul caso di Giulio Regeni, il ricercatore italiano di Cambridge ucciso al Cairo nel 2016, a 28 anni, ancora troppe domande senza risposta.
«Abbiamo aperto un canale di comunicazione con l’università di Cambridge, che coinvolge il ministero degli Esteri britannico e l’ambasciata italiana a Londra. Per noi è di estrema importanza che su questa tragedia sia fatta piena luce».