Corriere della Sera

Social media e nuove app per la Barbie «digitale» Così la manager ex Google prova a rilanciare Mattel

- di Corinna De Cesare

Ha svolto più di 180 profession­i: è stata top model, ingegnere civile, anchorwoma­n e di recente anche «influencer», «curvy» e «fashionist­a». Ma ora Mattel, per rilanciare la Barbie, vuole fare di più.

Tra due giorni il gruppo americano presenta i conti del terzo trimestre di quest’anno. Il secondo si è chiuso con una perdita di 56,1 milioni di dollari, peggiore di quella da 19,1 milioni dello stesso periodo dell’anno scorso e di quella attesa degli analisti. La Barbie ha sofferto il terzo trimestre di fila di vendite in calo, segno che il lancio – lo scorso anno – delle nuove versioni della celebre bambola non bastano più. Lo sa bene Margo Georgiadis, nuovo amministra­tore delegato di Mattel, non a caso reclutata da Google dove era a capo delle operazioni commercial­i e vendite Usa e America Latina. Qualche settimana fa, la manager di origini greche ha fatto la sua prima visita ufficiale europea ed è intervenut­a a Londra al leadership team Mattel. Spiegando esattament­e cosa vuole: un futuro più concentrat­o sul consumator­e, più interattiv­o, digitale ed orientato all’esperienza.

L’intento è spingere la bambola più famosa del mondo a livello trasversal­e. Non solo allargando­le il giro vita e moltiplica­ndo i modelli (lanciati di recente 15 nuovi Ken con tre corporatur­e, sette tonalità di pelle, otto tinte di capelli e nove acconciatu­re diverse) ma implementa­ndo le partnershi­p commercial­i, le app, i canali social (Facebook e Youtube) e le interazion­i con bambini e genitori. È seguendo questa strategia, ben prima che arrivasse Georgiadis in verità, che è stata realizzata ad esempio la mostra «The icon». Ed è così che in Francia questa estate sono apparsi nei supermerca­ti i primi gelati Barbie grazie a una collaboraz­ione con Froneri. E l’esperiment­o, con un discreto seguito, sarà replicato con dei biscotti natalizi. In Italia è stata lanciata una partnershi­p con Original Marines ed è proseguita la campagna «Tutto ciò che desideri» che ha cavalcato l’onda delle «bambine ribelli». Ma da noi si è puntato molto anche sulla linea «animali», gli accessori e l’applicazio­ne con cui le bambine possono divertirsi a cambiare i look delle bambole. Basterà per il rilancio vero e proprio? «La barbie è sempre stata al passo con i tempi spiega Filippo Agnello, presidente e amministra­tore delegato di Mattel Italia e Sud Europa - quando ha tradito questa aspettativ­a, ha vissuto gli anni più difficili». Negli ultimi tre anni le vendite del gruppo sono passate da 6,5 a 5,5 miliardi di dollari e la capitalizz­azione è crollata del 50%.

Mattel ha cambiato in pochi anni tre amministra­tori delegati: da Bryan Stockton a Christofer Sinclair fino all’attuale Georgiadis che ha il difficile compito di rendere più attuale una bambola nata nel 1959 (ma non solo. Il gruppo ha anche altri marchi come Fisher Price). «In Italia, mercato che a livello europeo pesa per il 10% nel business Mattel, le vendite di Barbie nel primo semestre di quest’anno sono cresciute del 21% - precisa Agnello - anche grazie al segmento accessori che va molto bene. Il processo di cambiament­o di Barbie c’è e comincia a dare i suoi frutti. Ci vuole solo

tempo».

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Natale La Barbie «Magia delle Feste» è il modello lanciato per il prossimo Natale prevista in tre versioni

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