Carige, voto «bulgaro» sui bond. E la palla passa ai soci
(g.str.) Nuovo passo verso l’aumento di capitale di Banca Carige (nella foto il ceo Paolo Fiorentino). Le assemblee degli obbligazionisti subordinati hanno approvato la modifica dei regolamenti per la conversione di tutti i 510 milioni di euro titoli in bond senior (Lme), con voti favorevoli tra il 94,96% e il 100%. L’operazione sarà portata a termine subordinatamente al buon esito dell’aumento di capitale da 560 milioni di euro (di cui fino a 60 milioni riservati ai portatori dei bond dell’Lme), atteso a novembre. E sull’aumento — il terzo in quattro anni di novità sia sul fronte azionario sia su quello del management — si stanno ora concentrando gli sguardi del mercato. Che osserva anche gli sviluppi della vendita dell’immobile milanese di corso Vittorio Emanuele, dove a quanto sembra sono tre i pretendenti in corsa (due stranieri e un italiano) con un incasso previsto sui 110 milioni e una consistente plusvalenza. Il mercato conoscerà, con l’aumento, le intenzioni degli azionisti, dal primo socio Malacalza Investimenti (al 17,58%) fino ai «piccoli»: il 76% del capitale è in mano a investitori con quote sotto il 2%, molti dei quali sono dipendenti della banca genovese e professionisti della città. Tutti i soci dovranno scegliere se esercitare o no il diritto di opzione, possibilità richiesta dai Malacalza e approvata dall’assemblea. Resta da vedere se anche qui, come nel caso dell’Lme, le percentuali saranno «bulgare» o si apriranno spazi a novità sul fronte azionario.