Il predestinato Doncic: «Io dominante? Non esagerate»
Milano affronta il Real e il miglior giovane del basket europeo: «Ho 18 anni, devo migliorare tanto»
Appuntamento a casa del fenomeno. L’Olimpia cerca il suo primo successo in Eurolega sul parquet di Madrid dove l’attrazione principale è Luka Doncic, la stella più luminosa del firmamento giovanile europeo. Il play classe 1999 del Real ha già polverizzato una quantità industriale di record di precocità e poco più di un mese fa ha lastricato di magie il sentiero della Slovenia campione d’Europa. A rendere stordente la bellezza del suo repertorio è la facilità con la quale popola gli incubi degli avversari. Dopo aver vinto il premio come miglior giovane dell’Eurolega 2016-17, quest’anno viaggia a 20,5 punti di media e può seriamente puntare al titolo di mvp. È un’arma di divertimento di massa, ma quando deve illustrare le emozioni dimostra di tenere saldamente i piedi per terra: «Non penso di essere dominante, credo sia esagerato. Ho 18 anni, devo migliorare ancora molti aspetti. Lavoro ogni giorno per diventare più forte. L’Europeo non mi ha cambiato: sono orgoglioso ma sono la stessa persona di prima, ho una motivazione in più per fare bene. Sono un privilegiato, sto facendo esperienze che i miei coetanei di solito non fanno».
Vassilis Spanoulis, uno dei migliori registi europei, ha dichiarato: «Uno come Luka nasce ogni 50 anni». La Doncicmania sta per permeare anche gli Stati Uniti: nelle previsioni del draft 2018 è inserito tra le prime 5 chiamate e la grande attesa al di là dell’Oceano è testimoniata anche da un sondaggio. I general manager delle 30 franchigie lo hanno eletto il migliore europeo fuori dall’Nba: «È un grande onore ma non mi condiziona in nessun modo. Troppi complimenti possono indebolirmi sia come giocatore sia come persona e non voglio che mi succeda questo».
Quando la chiacchierata vira sull’Italia Luka dimostra di conoscere molto bene la materia: «L’Olimpia è una delle squadre storicamente più forti d’Europa. La squadra ha un gruppo interessante di italiani, credo che la società stia lavorando molto bene e farà buoni risultati anche in Eurolega. Il mio giocatore italiano preferito? Direi Belinelli. Sono stato tante volte in Italia: mi piacciono Venezia, Roma, Milano. Le persone sono gentili, credo che sia simile alla Spagna in molti aspetti: è per questo che mi trovo sempre bene nel vostro Paese».