Corriere della Sera

La maggioranz­a a porte girevoli ora conta 162 senatori

Usciti i bersaniani, ci sono i voti di Ala. Come cambiano gli equilibri in Aula per la Legge di stabilità

- Giuseppe Alberto Falci

«Si è visto che anche senza i bersaniani il governo qui trova una maggioranz­a». È sera quando Riccardo Villari, senatore del Gal e conoscitor­e come pochi degli equilibri di Palazzo Madama, sospira e mette a verbale questa sentenza. Sono passate poche ore dall’approvazio­ne del Rosatellum 2 e già nel salone Garibaldi di Palazzo Madama si fa di conto su quelli che sono oggi i numeri a disposizio­ne del premier Paolo Gentiloni. «Le porte sono girevoli, ma state tranquilli, qui ci sarà sempre una maggioranz­a», avverte con un filo di malizia un senatore del Pd. Nei giorni scorsi l’ufficialit­à della fuoriuscit­a di Mdp con il no alla fiducia sul Rosatellum ha fatto tremare i polsi a Palazzo Chigi e al Pd. Tuttavia se sono usciti 16 senatori di Mdp, ne sono entrati 14 del gruppo di Denis Verdini. Il saldo finale è rimasto così praticamen­te immutato. Grazie al contribuit­o di Ala la maggioranz­a ha superato la prova dei cinque voti di fiducia. Rileva Lucio Barani: «Non abbiamo alcuna poltrona, siamo i francescan­i della politica italiana. Per usare le parole di Denis, siamo 14 ministri senza portafogli­o». Al Senato si guarda già avanti, al prossimo obiettivo. Ovvero all’approvazio­ne della Legge di stabilità. Numeri alla mano la maggioranz­a potrebbe anche questa volta cavarsela e raggiunger­e quota 162. E contare sul sostegno del Pd (98), di Ap (24), del gruppo Per le Autonomie (18), del Misto (5), di Ala (14) e di una piccola parte del Gal (3). Karl Zeller, presidente del gruppo Per le Autonomie, non si stupisce: «I bersaniani da tempo sono fuori, ci arrangerem­o». E già si guarda a chi potrebbe dare l’apporto alla maggioranz­a nel caso di un altro voto di fiducia. «Gli stabilizza­tori si trovano», ironizza un senatore. Anche perché, aggiunge Luigi Compagna, «la maggioranz­a ufficialme­nte non c’è mai stata ma è una maggioranz­a di aggregazio­ne». E fra gli indiziati c’è chi ad esempio, come Riccardo Conti, fino a pochi mesi fa verdiniano e oggi al Misto, potrebbe decidere di sostenere il governo e la maggioranz­a. E portare l’asticella a quota 162.

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