Ex prof morta dopo un mese di agonia. «Fu picchiata»
Treviso, sotto accusa il compagno. Lei aveva ritirato le denuncie contro di lui per maltrattamenti
È morta in ospedale all’alba di martedì, dopo un mese di agonia. L’ipotesi che a causare il decesso siano stati dei colpi inferti alla donna: ruota attorno a questi elementi il giallo che turba la tranquilla Vittorio Veneto, nel Trevigiano.
Elda Tandura, 66 anni, si è spenta dopo un mese di ospedale e due interventi al cervello: il pm della procura di Treviso Maria Giovanna De Donà, indaga per capire se a provocare il decesso siano stati i maltrattamenti subìti da F.L., 49 anni, l’uomo dal quale Elda non riusciva a staccarsi.
Il quadro presenta degli aspetti oscuri in quanto non è chiaro perché, quando la donna è stata ricoverata un mese fa in gravi condizioni, l’uomo, che ha già dei precedenti giudiziari per stupefacenti e abuso di alcol, non sia stato subito convocato o trattenuto dalle forze dell’ordine.
Se però gli accertamenti dell’autopsia stabiliranno la correlazione tra le botte durante l’ennesimo litigio e il decesso, sarà femminicidio.
Elda Tandura, soprannominata «Gaia», era arrivata a Vittorio Veneto nel 2014 da Montebelluna. Laureata in lettere e insegnante, era stata sposata e aveva una figlia. Il marito, dal quale si era separata, è morto qualche anno fa. A renderle difficile la vita una grave sindrome bipolare. Per questo era seguita dai servizi sociali e le era stato assegnato un tutore. Aveva più volte denunciato per maltrattamenti il compagno, un disoccupato di Preganziol, che aveva ricevuto anche un divieto di avvicinamento.
«La signora Tandura aveva spesso ritirato le denunce a carico del mio assistito», spiega l’avvocatessa Alessandra Nava. «C’erano stati dei momenti di tensione tra i due e li avevo anche incontrati. Quello che non capisco è come mai, se c’erano dei maltrattamenti accertati, solo oggi il mio assistito abbia ricevuto un avviso di garanzia». I vicini di casa hanno scritto su Facebook: «Avevamo avvisato tutti che prima o poi sarebbe successo qualcosa di tragico». L’uomo, per ora, si è avvalso della facoltà di non rispondere.
I vicini di casa «Avevamo avvisato tutti che prima o poi sarebbe successo qualcosa di tragico»