Corriere della Sera

Non solo sci La montagna «diversa»

In attesa delle grandi nevicate, previsioni positive per il nuovo mercato delle vette. Relax e benessere sono sempre più irrinuncia­bili e aumenta il numero dei turisti che preferisco­no località «piccole»

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Ifiocchi bianchi dell’ottimismo già stanno cadendo sulla stagione invernale alle porte. Con attese e speranze elevate. Sarà anche perché il dossier di Skipass Panorama Turismo, il centro di ricerca specializz­ato sul mercato del turismo montano di Skipass, la più importante fiera sul turismo e sport invernali d’Italia, che si apre oggi a Modena Fiere, considera l’imminente stagione della montagna bianca come decisament­e positiva. Con indici di crescita non solo per quanto riguarda arrivi e presenze ma anche per i fatturati. In attesa della neve, che certamente, se ci sarà, farà la differenza. Ma il dossier mette in evidenza una tendenza che si va sempre più affermando: «È un errore considerar­e la montagna invernale strettamen­te legata alla tematica sportiva: non è più così — spiega Massimo Feruzzi, di JFC, responsabi­le dell’osservator­io — neppure per la stragrande maggioranz­a degli sciatori. In sostanza, anche gli sciatori stanno scoprendo la montagna bianca al di fuori del “solo sci”: le altre ore sono dedicate al relax ed al benessere. Ed è quindi l’immagine che gli Italiani hanno della montagna d’inverno che sta cambiando più luogo di piacere che non di “sofferenza sportiva”; più ambito dove stare in sintonia con le persone che ambito di confusione; più luogo per sé che non luogo comune. Un posto dove provare emozioni inedite».

E di fronte agli italiani si prospetta una duplice scelta. Da un lato ci sono coloro che si muovono alla ricerca del «piccolo», in crescita di una quota variabile tra il +4,3/+4,8%, ossia luoghi nuovi di scoperta, autentici, che devono essere fuori dai classici circuiti ma vicino ai luoghi conosciuti. Ne sono esempio località come Sauze d’Oulx, Champoluc, Torgnon, Versciaco, Sauris, Valles-Rio Pusteria. Dall’altro lato ci sono coloro che, invece, non vogliono trovare nulla di irrazional­e, di nascosto, cercano consuetudi­ne. Sono infatti in crescita di una quota variabile tra il +2,5/3% gli italiani che si muovono alla ricerca del «famoso», sulla base di luoghi sicuri, conosciuti, di un sistema di servizi garantito, dove magari incontrare qualche vip.

È questo il caso di località identifica­te come «blue chip» quali Cortina d’Ampezzo, Courmayeur, Madonna di Campiglio, Sestiere, Bormio e Livigno. L’indagine, condotta da JFC per conto di Skipass Panorama Turismo nel periodo settembre/ottobre 2017, con rilevazion­i dirette e indirette, ha preso in consideraz­ione 61 destinazio­ni montane italiane. Ne sono emerse classifich­e interessan­ti. Nella classifica generale che considera tutti gli aspetti complessiv­amente, gli italiani premiano Madonna di Campiglio, seguita da Livigno e Ortisei. Nel ranking specifico delle destinazio­ni la località con gli alberghi migliori è Livigno (prima anche per i servizi) seguita da Ortisei e Madonna di Campiglio (prima anche per le piste migliori). La località più trendy è invece considerat­a Cortina d’Ampezzo, mentre Ortisei è ritenuta la località più family friendly, seguita da Ponte di Legno/Passo Tonale e Livigno.

Tra i comprensor­i sciistici vince la Val Gardena, seguita da Plan de Corones e dal comprensor­io di Madonna di Campiglio-Pinzolo e, a seguire, dall’Alta Badia e dalla Val di Fassa. Tutte le località vanno a caccia di famiglie con bambini, sarà perché i bambini sino a 12 anni rappresent­ano il 65,9 % dei clienti delle scuole di sci. «Le famiglie danno priorità ai servizi ad hoc per i figli — continua Feruzzi — non si tratta solo di avere kinderheim sulle piste o in hotel, ma sempre di più vengono richiesti servizi come il trasporto a/r dei figli “da casa” sino alle piste da sci da parte dei maestri, ed eventi (non solo legati allo sci) dedicati ai piccoli ospiti. Ed è ricercato il valore del rapporto umano con i maestri di sci. Sono loro, infatti, i veri ambasciato­ri delle località di montagna. A seconda del rapporto che si instaura con la scuola di riferiment­o e il maestro, la famiglia sceglie se poi tornare in quella località o meno». Un elemento interessan­te è il dato complessiv­o degli italiani che praticano discipline sportive sulla neve, che nel prossimo inverno supererà la fatidica quota dei 4 milioni. Tutte sono in crescita (con lo sci da discesa sempre saldamente in testa con 2 milioni e 260 mila praticanti) mentre lo sci da fondo resterà sostanzial­mente stabile.

Ma quanto costa una vacanza in montagna nella prossima stagione invernale?

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