L’iniziativa
● Da stasera e fino a domenica va in scena al Convento di San Domenico Maggiore, nell’omonima piazza di Napoli, la sesta edizione di Cibo a Regola d’Arte, l’evento food del Corriere della Sera, per la prima volta organizzato fuori da Milano
● Undici le masterclass, 8 i laboratori di cucina, 23 le stelle Michelin coinvolte, 2 gli spettacoli teatrali, 2 i momenti musicali, 1 reading d’autore, 10 ore di degustazione e 30 ospiti
● L’ingresso a masterclass e food talk è libero e gratuito, fino a esaurimento posti. Per partecipare, invece, alle lezioni di cucina (30 postazioni) e alla wine experience (80) occorre prenotarsi online sul sito di Cibo a Regola d’Arte e il costo è di 19,90 a persona on esiste un Sud senza cucina. È da questo punto che siamo partiti quando abbiamo cominciato a immaginare il luogo ipotetico che avrebbe potuto accogliere il nostro secondo Cibo a Regola d’Arte. Quello che avrebbe bissato il successo dell’edizione milanese. E la scelta è stata naturale: Napoli. Refettorio di San Domenico Maggiore. La città che, per tante ragioni, è al centro dell’universo gastronomico e del patrimonio culturale che accompagna il mondo della cucina. Non solo per la presenza di grandissimi chef, che numerosi saranno con noi. Ma anche per un passato che forse, più che in altri luoghi, ha saputo evolversi con sapienza. Guardando al futuro a viso aperto, pronto a recepire e a modificarsi. Senza però tradirsi.
I numeri In programma 20 chef stellati, 11 masterclass, 8 corsi e 8 conversazioni
Insomma, non è semplice riuscire a partire da un piatto di spaghetti al pomodoro per atterrare (nuovamente) sullo stesso spaghetto... Ma diverso. Quando esiste un passato così ingombrante spesso si fatica a cambiare. È un problema che ha un po’ in generale tutta la cucina italiana, dove è così forte la presenza della regionalità. Ma i nostri chef ci stanno riuscendo. Soprattutto al Sud. Arrivando a toccare punte di eccellenza che noi del Corriere della Sera vogliamo raccontarvi con orgoglio. L’orgoglio della tradizione, appunto. Felici di avere un parterre che rappresenta il meglio di questo settore.
Lo metteremo in scena alla nostra maniera, ovviamente. Cioè cercando di mixare spettacolo, cultura e cucina. Cominceremo stasera, con un’esclusiva cena pop up a quattro mani degli chef Ernesto Iaccarino e Wicky Pryjan.