Corriere della Sera

Cucina mediterran­ea, un premio alla scrittura e una cena a 4 mani

Il menù degli chef Ernesto Iaccarino e Wicky Priyan e il riconoscim­ento alla food writer Rachel Roddy

- Gabriele Principato

acconta le radici e le storie della cucina italiana senza scadere nel folklore. Indagando il concetto di «eredità gastronomi­ca» che in Italia è sempre stato importante, ma che richiede a volte di essere superato. Sarà consegnato questa sera alla scrittrice Rachel Roddy il «Med Food Writing Award», il premio internazio­nale che il Corriere della Sera ha deciso di creare per dare un riconoscim­ento ai food writer che con il loro lavoro diffondono la cultura alimentare mediterran­ea. La cerimonia aprirà la tre giorni di Cibo a Regola d’Arte, dal titolo «L’orgoglio della tradizione», l’evento food del quotidiano di via Solferino che da oggi a domenica 29 ottobre, dopo cinque edizioni milanesi, approderà per la prima volta a Napoli, negli spazio del Refettorio di San Domenico Maggiore.

Rachel Roddy è una scrittrice, ma anche una moderna food writer. Non è solo un’inglese che vive in Italia e, come tanti, racconta la nostra cucina agli stranieri. Ciò che la rende unica è che, attraverso le sue parole, i nostri piatti prendono vita con eleganza e poesia. Rachel narra la cucina italiana ogni settimana sulle pagine del Guardian Cook, sui social e sul suo blog «Rachel eats». Quest’anno, tra l’altro, è uscito il suo secondo libro, Two Kitchens, che racconta la sua cucina italiana. Roddy vive a Roma da 13 anni, più precisamen­te a Testaccio, che negli anni ha vissuto una trasformaz­ione da quartiere popolare a trendy, anche grazie a una crescente e moderna offerta gastronomi­ca. Racconta storie spontanee, quotidiane, tanto legate alla cucina laziale quanto a quella siciliana, che conosce anche perché suo marito Vincenzo, originario dell’Isola, è un bravo cuoco.

Questa capacità di lettura della realtà e d’incontro tra culture gastronomi­che diverse è anche la sfida che si pone di rilanciare e alimentare la kermesse del «Corriere»: far capire che il cibo non è solo un piatto ma un elemento narrativo In alto gli chef Ernesto Iaccarino e Wicky Priyan, a lato il gruppo rock Foja che racconta le nostre vite, i territori e la quotidiani­tà dei popoli. In questo caso con un focus che parte dal Mezzogiorn­o, culla di una rivoluzion­e gastronomi­ca che partendo dalla tradizione è arrivata a livelli internazio­nali. Anche per questo si è scelto di far iniziare la tre giorni di gusto e riflession­i con una cena a quattro mani (su invito) — preceduta da un concerto del gruppo musicale Foja — che unirà la cucina campana di Ernesto Iaccarino, due stelle Michelin al «Don Alfonso 1890», a quella italoasiat­ica di Wicky Priyan. Nel menu ingredient­i del Sud sposano tecniche e sapori dell’Estremo Oriente, creando un percorso del gusto tra Campania, Sicilia e Giappone. Si inizierà con un gambero rosso di Mazara, servito su daikon marinato in aceto di riso, tartare di ventresca di tonno del Mediterran­eo e caviale nero, ideato da Priyan, seguito dai nudi

La musica E all’inizio della serata il concerto live (con intervista) del gruppo rock Foja

di ricotta in consommé ai sentori di verbena odorosa, bucce di limone e ortiche, realizzati da Iaccarino. Per proseguire poi con un alternarsi di piatti d’ispirazion­e tanto mediterran­ea quanto orientale, che saranno accompagna­ti da vini Bellavista e acque Ferrarelle e Natia.

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