I numeri
● Ogni anno in Italia escono circa 800 novità nel mondo dei giochi da tavolo
● Il giro d’affari stimato per questo settore è di circa 100 milioni di euro, ma è quasi impossibile calcolare la cifra precisa
● Il motivo è che ci sono poche grandi aziende, con un fatturato calcolabile, circondate da una costellazione di piccole case editrici indipendenti che sfuggono alle classificazioni In giro per Milano, a bordo di un Hummer Limousine da 11 metri di lunghezza, per far provare a cinque giocatori una partita di «Destiny 2» su pc in multiplayer e (letteralmente) in mobilità. È l’idea studiata da Nvidia, il gigante americano dei processori grafici, per raccontare in modo concreto una storia. Quella che i computer non sono morti. È vero che le bastonate prese da smartphone e tablet e da console di gioco e smart tv non hanno certo giovato alla salute del personal computer. Che infatti dal 2011 a oggi ha visto un calo totale del 30% delle vendite. Ma decretarne l’estrema unzione è affrettato: le vendite nel primo trimestre del 2017 sono salite per la prima volta in 5 anni, e nel nuovo anno si attende una crescita annuale costante. Lo sostengono gli analisti di Gartner, che indicano cause strutturali come la sempre più diffusa adozione di Windows 10 e la crescite di mercati «atipici» come quello cinese. Si parla comunque di 265 milioni di unità vendute contro le oltre 350 dei bei tempi (2011), su un totale di 2,35 miliardi di device elettronici in generale, dove gli smartphone giocano la parte del leone (1,6 miliardi). La mobilità rimane dunque il fattore determinante. Ed è per questo che nella risalita del pc sono i portatili a giocare la parte del leone. Da un lato ci sono i cosiddetti Ultramobile Laptop, leggeri e (spesso) «ibridi», cioè un po’ tablet. Dall’altro, un lato quasi opposto, troviamo i portatili per il gaming, bestie di potenza che in 4 anni sono passati da 200 mila (2012) a 10 milioni (2016) di pezzi venduti all’anno. Ma il bello, pare, deve ancora arrivare. Almeno così promettono i 4 dominatori del mercato Windows – Hp, Lenovo, Dell e Asus - che insieme ad altre marche specializzate nel settore videogiochi stanno immettendo sul mercato una nuova generazione di «bolidi da calcolo», firmati con la tecnologia Nvidia chiamata Max-Q. Questi nuovi laptop da gioco hanno la caratteristica in comune di ridurre a un terzo lo spessore e dimezzare il peso. Cioè quegli elementi che li rendevano poco portatili, passando rispettivamente dai 5 ai 2 centimetri e dai 4,5 ai 2,2 chili (su Corriere.it trovate il racconto dei singoli modelli). Tasto dolente rimangono i prezzi: le componenti sempre più potenti e miniaturizzate li fanno decollare solo dai 1600 euro in su.
@VitaDigitale