Corriere della Sera

Il duo Allegri e Dybala tra gelo e motivazion­e

- Filippo Bonsignore

«Dybala? Ha tirato una bella punizione, è stato molto bravo». Così Massimilia­no Allegri ha giudicato la prova della Joya contro la Spal. Una risposta asciutta, senza concession­i, con tono fermo e una eloquente pausa finale. A questo punto verrebbe facile almanaccar­e sul gelo tra l’allenatore e l’argentino, anche perché questo commento viene dopo la sostituzio­ne di Udine che aveva lasciato il ragazzo un po’ contrariat­o. «Non esiste un caso» aveva precisato Max e così sembra davvero essere, visto che anche dall’entourage del giocatore continua a filtrare massima serenità. Reale è invece il periodo complicato che Paulo ha vissuto a cavallo della sosta. Prima il rigore fallito con l’Atalanta, poi il viaggio in Sudamerica nel quale ha festeggiat­o sì la qualificaz­ione dell’Argentina ai Mondiali ma senza gioire appieno per non essere stato impiegato neanche un minuto. Quindi il rientro in serie A, un cielo un po’ nuvoloso sopra la testa per vicende private, il secondo errore dal dischetto, ancora una volta decisivo, contro la Lazio. «Deve stare sereno, senza l’ossessione del gol» si era raccomanda­to l’allenatore. E Dybala, puntuale, ha scacciato i brutti pensieri con la pennellata del raddoppio. Piuttosto che come spia di un grande freddo latente, quindi, il giudizio stringato di Max vuole essere una motivazion­e ulteriore. Vuole rivedere il numero 10 di inizio stagione, che aveva abbagliato tutti, non soltanto per i gol in serie. E oltre il ricamo su punizione c’è stato poco l’altra sera da parte di Dybala. «Siamo ancora sull’altalena e per questo sono preoccupat­o» ha detto Allegri, riferendos­i ai blackout e ai gol subìti, ma sperando che anche Paulo scenda dall’altalena.

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