Corriere della Sera

Grillo, ritorno in Sicilia Pochi alla marcia poi la folla a Catania «Noi, il mondo nuovo»

Il fondatore M5S: gli altri sono in via di estinzione

- Felice Cavallaro

In un pomeriggio di pioggia e sole insieme, la marcia su Catania con appena 200 militanti finisce dopo meno di un chilometro per Beppe Grillo che gli altri 10 se li fa in camper per paura dell’influenza. Giusto per non perdere forze in vista del comizio serale in piazza Università davanti a una folla straboccan­te.

Grillo attacca Renzi e Berlusconi. Il leader pd che è passato da Catania venerdì pomeriggio per un’ora, chiuso in un albergo con 150 militanti e il candidato a governator­e, il rettore Fabrizio Micari. E il leader di FI che aveva annunciato di volersi confrontar­e ieri nella stessa Catania, rinviando poi l’arrivo a martedì prossimo su Palermo: il fondatore M5S promette di inseguirlo, «tra buffoni ogni tanto ci si aiuta». Infierisce anche sul suo candidato, Giancarlo Cancelleri, ormai sempre con la cravatta d’ordinanza acindigest­a canto a Luigi Di Maio che non lo molla mai, gli occhi strabuzzat­i quando il gran capo azzarda un’ironia a rischio boomerang: «Abbiamo fatto la top ten dei coglioni e abbiamo scelto lui... Chiaro che è il migliore».

Il leader lo abbraccia nella Catania di Nello Musumeci dove spunta Giorgia Meloni per inaugurare di nuovo la vecchia sede del Movimento sociale. Lo abbraccia come farà oggi dall’altra parte dell’isola per il Palermo-day. E come ha fatto ieri pomeriggio ad Acitrezza, sullo sfondo dei Faraglioni, prima tappa di una marcia di avviciname­nto abbandonat­a però al primo chilometro. Forse a riprova del tempo passato da quando cinque anni fa attraversò lo Stretto a nuoto. Stavolta sarebbe colpa di cronisti, fotografi e cameraman che lo soffocano alla partenza. Ma evita i «vaffa». Minaccia solo di lanciare teste d’aglio per rendere In marcia Il fondatore dei 5 Stelle Beppe Grillo ieri ad Acitrezza per la marcia organizzat­a n vista delle elezioni regionali del 5 novembre. Dietro di lui, con la cravatta, Giancarlo Cancelleri, candidato M5S in Sicilia. Ma per l’evento sono arrivati sull’Isola tutti i big del Movimento

(Ansa)

Ci consideran­o dilettanti allo sbaraglio? Può darsi che sia così Ma noi impariamo Possiamo fare degli esperiment­i insieme, facciamo un salto nel futuro

l’aria. Ma è un gioco. Se non ci fosse il circo dei mass media, in fondo, di militanti ne resterebbe­ro pochi. Non più di duecento, che via via si assottigli­ano, poi rincuorati dalla folla dell’Università dove in serata fioccavano applausi per Cancelleri, deciso a vincere «contro chi ha umiliato e distrutto la Sicilia». E per Di Maio: «Chi vota Musumeci vota Micciché, il regista dei governi Lombardo e Cuffaro. Micciché ha la lista dei 18 assessori in tasca». Non si fa attendere la replica del colonnello berlusconi­ano: «Di Maio fatti spiegare che in Sicilia gli assessori sono per legge 12, non uno in più. Il mix è chiaro: aggiungi improvvisa­zione a ignoranza e ottieni il grillino». Controbatt­e Alessandro Di Battista: «Berlusconi non nomina mai Musumeci. È pronto per il voto disgiunto: se votasse qui indichereb­be Cancelleri presidente e Forza Italia per la lista».

Grillo ieri è stato pacato, forse come non mai: «La scelta è fra un mondo in via di estinzione e uno che avanza. Chiediamo un voto di fede. Ci consideran­o dilettanti allo sbaraglio? Può darsi che sia così. Ma noi impariamo. Possiamo fare insieme degli esperiment­i: su mobilità, energia, sulle auto senza guidatori. Facciamo un salto nel futuro. Siamo rabdomanti con l’iPhone».

Dopo Acitrezza la prima tappa è Acicastell­o. Attigue, ma con la strada interrotta dalle pedane di un lido sequestrat­o alla mafia. Potrebbe essere l’occasione per una riflession­e sulla materia. Ma Grillo parla d’altro. E a un pescatore che invoca sostegni dispensa una lezione bio, lasciandol­o a bocca aperta: «Hai mai visto un allevatore che macella una vacca incinta? Voi non dovete pescare tonni con 10 mila uova dentro. Stessa cosa per l’agricoltur­a. In una farm inglese ho visto agricoltor­i con le macchine elettriche. Né trattori, né petrolio». Invoca così attenzione per il futuro, come scritto sulle magliette gialle che a sera spiccano sulle strade nere (di lava) nella città di Musumeci.

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