«Con Claudio Villa negli Usa i passanti ci offrivano la carità Modugno? Era superstizioso»
o e l’Osvaldo per festeggiare abbiamo stappato la bottiglia di lambrusco vinta alla lotteria di beneficenza della parrocchia di San Donnino, patrono di Montecchio, per contribuire avevamo comprato venti biglietti».
Nel pacco-premio «c’erano pure un salame, un buono per mezzo chilo di gelato, uno da venti euro da spendere al vivaio e un coupon per una messa in piega dal parrucchiere, però non ci sono ancora andata. Oh sì, il lambrusco era ottimo, un po’ scuro, di quelli che ti fanno i baffi neri», racconta lieve Orietta Berti nata Galimberti, 74 anni, undici Sanremo e 16 milioni di dischi venduti («Forse sarebbero di più ma non lo dico sennò mi fanno pagare la percentuale pure su quelli»), che ha brindato alla vittoria contro il Fisco: dal 1998 la tassava come fosse un’azienda ed è stato condannato a restituirle 19 anni di versamenti Irap non dovuti.
L’Oriettissima nazionale di Fabio Fazio («Quante cattiverie su di lui, è tanto buono e bravo») che la schiera anche stavolta nel suo Che tempo che fa su Raiuno — aveva perso nei primi due gradi ma non è rimasta a guardare la barca che va, è andata fino in Cassazione e — tipitipitì — alla fine l’ha spuntata. «Mi sa che per ridarmi i soldi ce ne metteranno altri diciannove», ride mentre versa il caffè della moka tra trionfi di fiori di stoffa, busti di bronzo e porcellane sul comò («Malignano che sia robaccia, invece un sacco di pezzi li ho presi da un marchese caduto in disgrazia»), con i due cagnoni corsi da sessanta chili Olimpio e Otello — la regola della O, già applicata ai due figli Omar e Otis, vale anche per loro (unici esentati i sette gatti) — che abbaiano dietro la porta. «Ci vogliono, qui intorno ormai è pieno di ladri. Prenda un pezzetto di crostata, l’ha fatta mia cognata con la marmellata di prugne».
Quanto deve riavere indietro?
«Centomila euro. Non volevano credere che