Corriere della Sera

La bufala DOP? È al Palazzo reale di Caserta

- Antonio Castaldo

La mozzarella, formaggio unico nel suo genere ma anche simbolo di un territorio. Ieri pomeriggio a Regola d’Arte si è parlato soprattutt­o del suo potere evocativo, di come sia osannata nel mondo, di quanto inestricab­ilmente sia legata all’origine campana.

Da pochi mesi il Consorzio di tutela della Mozzarella di bufala ha sede nelle ex cavalleriz­ze del Palazzo Reale di Caserta, incontro tra eccellenza artistica e gastronomi­ca. Per il direttore della Reggia, Mauro Felicori, «si tratta di un’intesa che ci consente di ridare slancio ad ambienti chiusi. È un modello da replicare altrove». Il presidente del Consorzio, Domenico Raimondo, ha spiegato che la nuova sede è solo un tassello di una strategia ampia: «Puntiamo sui giovani — ha detto Raimondo —, rappresent­ano il 34 % della filiera, e per loro nella nuova sede è nata la prima scuola nazionale di formazione lattiero casearia gestita da un consorzio di tutela». Il ristorator­e Alfonso Mattozzi ha portato la sua testimonia­nza sull’importanza della mozzarella nella cucina partenopea, mentre lo scrittore e agronomo Antonio Pascale ha parlato dei sistemi di allevament­o e delle innovazion­i che consentono di preservare la qualità: «Quelli della mia generazion­e sono gli ultimi ad aver visto all’opera i vecchi agricoltor­i che portavano avanti le loro aziende come si faceva secoli fa. Dagli anni 70 molto è cambiato, e questo è stato un bene».

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