«Nuovi» professionisti sul territorio e in corsia
el nostro Paese sono più di 400 mila gli infermieri che assistono chi si ammala. Negli ultimi 25 anni da “ausiliari”, cioè personale di supporto ad altri figure professionali, si sono trasformati in professionisti con laurea, master, dottorato di ricerca. Oggi, come stabilisce la legge 251/2000, l’infermiere svolge “con autonomia professionale attività dirette alla prevenzione, alla cura, alla riabilitazione e alla salvaguardia della salute individuale e collettiva”. Numerosi gli ambiti di attività e le competenze sempre più specifiche, a cominciare dall’emergenza-urgenza. In ospedale l’infermiere esperto e appositamente formato svolge ormai da anni la funzione di triage: valutando i sintomi del paziente giunto al Pronto soccorso, individua le condizioni potenzialmente pericolose per la vita e attribuisce un codice di gravità che indica la priorità di accesso alla visita medica. In quest’ambito si stanno sviluppando diversi protocolli che prevedono la gestione autonoma da parte dell’infermiere di pazienti con problemi di salute minori (si veda articolo sotto). «Tanto che», spiega Davide Boni, vicepresidente del Gruppo Formazione Triage, «per avere un modello di riferimento a livello nazionale, nel 2016 è stato elaborato da ministero della Salute, Agenas, Regioni e società scientifiche di settore un documento di consenso per aggiornare le “Linee guida sul triage intraospedaliero”, ora in attesa del via libera della Conferenza Stato-Regioni».
Gli infermieri hanno un ruolo primario anche nel sistema di emergenza territoriale: quando la chiamata al 112/118 non richiede l’intervento immediato del medico, accorrono da soli sul posto a bordo dell’automedica e, in base a protocolli condivisi ed emanati dal direttore della Centrale operativa 112/118, possono eseguire manovre salvavita e somministrare terapie anche farmacologiche. Ci sono, poi, infermieri che gestiscono unità di degenza infermieristica a bassa-media intensità assistenziale in ospedale (si veda articolo sotto) e nelle Uccp, Unità complesse di cure primarie, oppure ambulatori. Proprio per far fronte ai bisogni emergenti di salute con l’aumento di malati cronici e anziani non autosufficienti, sul territorio si sta implementando l’assistenza infermieristica con nuovi modelli organizzativi, dalla presenza dell’infermiere nella farmacia dei servizi prevista dalla Legge 90/2011 (si veda articolo in alto) all’infermiere di famiglia e di comunità.
«Al cittadino non basta più essere curato: ha bisogno di chi si prende cura di lui — afferma Barbara Mangiacavalli, presidente di Ipasvi — . Gli infermieri devono saper riconoscere oltre a quelli clinici, anche i bisogni assistenziali ed emotivi dei pazienti e delle loro famiglie, saper affrontare il dolore e la malattia, gestire il Per diventare infermieri è necessario conseguire la laurea di primo livello (triennale) in Infermieristica oppure in infermieristica pediatrica. I corsi di laurea sono a numero chiuso e vi si accede con una selezione. Il titolo accademico di dottore in infermieristica - o in infermieristica pediatrica - e l’iscrizione al relativo Albo professionale permette di svolgere l’attività professionale prima, il durante e il dopo rispetto a problematiche diverse da quelle dell’assistenza in acuzie e post acuzie. Per questo vanno coinvolti, oltre che nell’assistenza, anche nell’informazione e nell’educazione ai malati e ai sani perché siano in grado di prevenire le patologie. «Serve, però, — sottolinea Mangiacavalli — un intervento nazionale che riconosca e ufficializzi in tutte le Regioni i nuovi modelli di assistenza e la necessità che in questi abbiano un ruolo di primo piano gli infermieri specialisti».
È d’accordo Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato-Cittadinanzattiva: «Oggi l’infermiere è un professionista laureato, che ha sviluppato competenza ed esperienza. Si tratta di una risorsa da valorizzare anche per sostenere l’innovazione organizzativa che il Servizio sanitario è chiamato a realizzare, a partire dall’attuazione del Piano Nazionale Cronicità». sulla ricerca Censis relativa alla spesa degli italiani per gli infermieri http://www. censis.it