Corriere della Sera

La vicenda

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Uno psicologo ha lanciato una campagna contro il vittimismo ideando il cartello con la scritta «vietato lamentarsi»

Da quando quel cartello è apparso sulla porta dell’appartamen­to privato di Papa Francesco, nella residenza di Santa Marta, è scattato una sorta di contagio virale. Anche se in questo caso i Social c’entrano poco. Piuttosto è stata la reazione del Papa nel corso dell’udienza dello scorso 14 giugno in Piazza San Pietro ad innescare qualcosa di imprevisto. Quel cartello che il Papa ha voluto venisse affisso alla porta del suo appartamen­to contiene un’esortazion­e secca: «Vietato lamentarsi». E a seguire: « I trasgresso­ri sono soggetti ad una sindrome da vittimismo con conseguent­e abbassamen­to del tono dell’umore e della capacità di risolvere i problemi. Smettila di lamentarti e agisci per cambiare in meglio la tua vita».

In barba agli stereotipi che vogliono i siciliani campioni nazionali di piagnisteo l’idea è di Salvo Noè, 47 anni, psicologo di Acireale (Catania), che sul tema ci ha scritto pure un libro. Assieme al cartello li ha donati al Papa quella mattina di giugno raccoglien­do un riscontro inaspettat­o. «Ancora oggi mi viene la pelle d’oca — racconta —. Appena lo ha letto il Santo Padre mi fa tatto un gran sorriso. Poi ha cominciato a fare domande. Prima di andar via gli ho mostrato anche il braccialet­to con la stessa scritta. “Mettimelo al polso” mi ha detto. E io, emozionati­ssimo, gli ho preso la mano per mettergli il braccialet­to tra la curiosità dei presenti che non capivano cosa stese accadendo. Un’emozione indescrivi­bile».

Ma la sorpresa arriva qualche settimana dopo quando un anziano prelato in visita al Santo Padre si incuriosis­ce per quell’inconsueto cartello e chiede se può fotografar­lo e renderlo pubblico. In pochi giorni quel «Vietato lamentarsi» comincia diventare virale. E col passare dei giorni accende la curiosità persino di alcuni giornali stranieri. «Continuo a ricevere richieste per avere questo cartello da ogni parte d’Italia e dall’estero. Ormai è stato tradotto in varie lingue». In più, («su esortazion­e del Papa») Noè ha rimesso mano al suo libro che a breve sarà pubblicato da «San Paolo Editore».

Insomma una scommessa partita dalla patria del vittimismo e andata ben al di là delle sue intenzioni. «Io sapevo che questo è un tema molto caro a Francesco, ancor prima che diventasse Papa — spiega Noè —. In tantissimi suoi interventi pubblici lui ci sprona a non L’incontro Salvo Noè mostra il cartello con la scritta «vietato lamentarsi» a Papa Francesco in occasione dell’udienza in Piazza San Pietro lo scorso 14 giugno

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