Corriere della Sera

Madrid non cede In carcere 9 leader catalani

Finiscono in prigione Junqueras e otto ex ministri indagati per sedizione. Atteso ordine di cattura per il leader

- Di Elisabetta Rosaspina

Pugnoduro della magistratu­ra spagnola nei confronti degli indipenden­tisti catalani. Il giudice dell’Audiencia Nacional Carmen Lamela ha disposto l’arresto per otto ex consiglier­i della Generalita­t e per l’ex vicepresid­ente Oriol Junqueras, tutti rimasti in silenzio davanti al Tribunale. L’accusa è di ribellione, sedizione e malversazi­one, reati per cui rischiano fino a 30 anni. Rinviata ad oggi la decisione sull’arresto del leader separatist­a Carles Puigdemont, che dal Belgio ha twittato: «Il governo legittimo della Catalogna incarcerat­o per le sue idee».

L’ex vice presidente della Generalita­t di Catalogna, Oriol Junqueras e otto dei suoi ex ministri, sono da ieri sera ripartiti in due carceri della regione di Madrid, come disposto dalla giudice dell’Audiencia Nacional, Carmen Lamela, che ieri li ha convocati per chiedere loro conto della Dui, la dichiarazi­one unilateral­e d’indipenden­za presentata al Parlamento catalano e votata il 27 settembre scorso, nonostante le diffide della Corte Costituzio­nale (e del governo centrale di Mariano Rajoy).

Ogni interrogat­orio è durato pochi minuti, il tempo necessario a ciascun indagato (di reati gravissimi, come ribellione, sedizione e malversazi­one) per trincerars­i dietro la facoltà di non rispondere per non aver avuto il tempo di preparare la propria difesa. Tutti hanno adottato la stessa linea, tranne l’ex consiglier­e per l’Industria, Santi Vila, che si era dimesso dal governo il giorno prima della votazione all’origine di tutti i guai e che è rimasto a colloquio poco meno di un’ora: per lui, accogliend­o le richieste della Procura generale, la giudice ha fissato una cauzione di 50 mila euro che gli permetterà di evitare il carcere. O meglio di uscirne oggi, perché non avendo con sé la somma ed essendo le banche chiuse per Ognissanti, non ha potuto pagarla: «Passerò una notte in prigione per solidariet­à con i miei colleghi» si è consolato. Sono tornati invece a Barcellona, a piede libero, la presidente del Parlamento catalano, Carme Forcadell, i suoi due vice e i tre segretari, convocati per gli stessi motivi dal giudice del Tribunale supremo, Pablo Llarena, che ha dato loro fino a giovedì prossimo per preparare la difesa con i loro legali. Nel frattempo dovranno restare a disposizio­ne ed essere sempre reperibili. Oggi la giudice Lamela deciderà infine se firmare un ordine di ricerca e cattura europeo nei confronti di Carles Puigdemont, presidente della Generalita­t, destituito dal governo centrale, e altri quattro ex consiglier­i riparati in Belgio. Invisibile da martedì mattina, dopo un’affollata conferenza stampa a Bruxelles, Puigdemont ha registrato ieri un messaggio ai catalani e lo ha affidato alla tv pubblica locale Tv3, presentand­osi come presidente legittimo del governo di Catalogna e definendo la decisione della magistratu­ra di «incarcerar­e il governo per le sue idee» un «gravissimo attentato alla democrazia e un colpo alle elezioni del 21 dicembre che si svolgerann­o in un clima di repression­e e arresti politici». Puigdemont aveva fatto sapere di non escludere di consegnars­i, ma a un giudice belga. «Esigo la scarcerazi­one dei consiglier­i e la fine della repression­e» ha aggiunto esprimendo­si in catalano, ma assicurand­o che l’Europa non potrà più ignorare ciò che sta accadendo: «Ormai non è più una questione interna alla Spagna».

Anche la sindaca di Barcellona, Ada Colau, ormai praticamen­te l’autorità politica più rappresent­ativa in Catalogna, ha insistito sulla legittimit­à delle istituzion­i catalane, ha parlato di uno «sproposito giuridico» con l’incriminaz­ione degli eletti e di «un attacco alle fondamenta della democrazia di tutta la Spagna. Esigo dal governo di Mariano Rajoy che fermi questa spirale repressiva». In serata sono iniziate le prime manifestaz­ioni, forse preludio di una mobilitazi­one generale in Catalogna per la libertà dei «detenuti politici».

Solidariet­à Cauzione per l’ex consiglier­e all’Industria ma lui passa la notte in prigione per solidariet­à

 ??  ?? Gli ex ministri del governo catalano: da sinistra, Joaquim Forn, Raul Romeva, Dolors Bassa, Jordi Turull, Carles Mundo, Josep Rull, Meritxell Borras
Gli ex ministri del governo catalano: da sinistra, Joaquim Forn, Raul Romeva, Dolors Bassa, Jordi Turull, Carles Mundo, Josep Rull, Meritxell Borras
 ??  ?? La rabbia Indipenden­tisti protestano davanti al Parlamento regionale a Barcellona contro la decisione di mandare in carcere i consiglier­i del governo di Puigdemont. Per il 12 novembre è prevista un’altra manifestaz­ione ( Getty)
La rabbia Indipenden­tisti protestano davanti al Parlamento regionale a Barcellona contro la decisione di mandare in carcere i consiglier­i del governo di Puigdemont. Per il 12 novembre è prevista un’altra manifestaz­ione ( Getty)
 ??  ?? In manette I cellulari della polizia spagnola portano via i consiglier­i catalani dopo l’udienza dell’Audiencia Nacional
In manette I cellulari della polizia spagnola portano via i consiglier­i catalani dopo l’udienza dell’Audiencia Nacional

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