Corriere della Sera

Violenze, fondi E la politica litiga

Cuneo, vittima un ragazzo autistico oggi 21enne

- Di Fiorenza Sarzanini

Per anni ha abusato sessualmen­te di un disabile al 100%, affetto da autismo, e se la cava senza fare nemmeno un giorno di carcere e con un risarcimen­to di appena 5 mila euro. La vittima delle violenze oggi ha 21 anni, ma per i medici avrebbe un’età mentale di un bambino di appena 6 anni.

Il processo a carico del responsabi­le delle violenze, un ex pasticcere di 60 anni della provincia di Cuneo, si è concluso il 23 ottobre. Sconvolti i genitori adottivi del ragazzo, anche perché l’uomo era un amico di famiglia a cui lo avevano affidato per qualche ora al giorno perché loro erano impegnati al lavoro.

Il tribunale di Cuneo ha accolto la richiesta di patteggiam­ento, concedendo tutte le attenuanti e limitando la condanna a 1 anno e 10 mesi. Eppure le prove nei confronti dell’ex pasticcere sono schiaccian­ti e documentat­e anche da videoregis­trazioni raccolte dal padre della vittima. «È lecito chiedersi a questo punto se valgano di più i diritti di un predatore sessuale o quelli di un ragazzo autistico disabile mentale e purtroppo la risposta appare scontata», commenta il genitore adottivo, G.M.V., 53 anni, consulente.

L’uomo che doveva accudire il ragazzo quando i genitori erano fuori casa ha approfitta­to della loro fiducia per abusarne. «Siamo turbati dal fatto che le pm che hanno seguito il caso, Chiara Canepa e Carla Longo della Procura di Cuneo, abbiano praticamen­te concordato con l’imputato la pena e dato il benestare al patteggiam­ento. Quest’uomo non farà nemmeno un giorno di carcere. Ma i danni che ha creato a nostro figlio dureranno tutta la vita. Ora il suo carnefice è libero, senza nemmeno il divieto di avvicinars­i».

Tante le domande. «Quello che non capisco è come mai poi la magistratu­ra non ne abbia ordinato l’arresto — si chiede il padre — . Nessuna misura, neanche gli arresti domiciliar­i. Il pubblico ministero ha accettato il patteggiam­ento. E il giudice Alberto Boetti ha ridotto la pena per la violenza sessuale, che secondo il nostro codice è da 5 a 10 anni, partendo dalla pena minima di 5 anni e poi applicando tutte le attenuanti, al punto che da 5 anni la pena concordata è scesa a 22 mesi, quindi non farà nemmeno un giorno di carcere». L’uomo comunque non si dà per vinto: «Ho scritto al procurator­e capo di Torino Armando Spataro per chiedergli di intervenir­e, ieri mi ha fatto chiamare e mi riceverà il 13 novembre. Vogliamo giustizia per nostro figlio e spero scatti anche un’ispezione del ministero».

L’avvocato Alberto Leone, difensore dell’uomo che ha patteggiat­o, non vuole replicare. Massimilia­no Frassi, presidente della Onlus Prometeo per la lotta alla pedofilia, che ha seguito la famiglia del ragazzo, commenta: «Magistrati in prima linea nella lotta alla pedofilia e ai reati sessuali, come Pietro Forno ora procurator­e aggiunto a Milano, si sono sempre opposti ai patteggiam­enti in casi come questo». Un esperto di queste materie, il penalista Alessandro Continiell­o aggiunge: «Il pm poteva rifiutare il patteggiam­ento. E il giudice opporsi. La difesa ha fatto bingo, la giustizia reale ne esce sconfitta».

Il padre «Non si farà neanche un giorno di galera, ma i danni su nostro figlio sono enormi»

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