Corriere della Sera

Terremoto, tasse dal 16 dicembre Il sindaco: mi cadono le braccia

- Virginia Piccolillo © RIPRODUZIO­NE RISERVATA

Ha generato scompiglio tra i terremotat­i la diffusione ieri della notizia che dal 16 dicembre riprenderà la riscossion­e delle tasse nelle zone colpite dal sisma, finora sospesa. Una notizia contenuta in una lettera della commissari­a alla ricostruzi­one Paola De Micheli ai sindaci, che, secondo il suo staff, aveva l’intenzione opposta: far sapere che si potrà pagare dal 2020. Ma che, in attesa di un chiariment­o aveva fatto commentare al sindaco di Accumoli, Stefano Petrucci: «Mi cadono le braccia».

Poi un post di precisazio­ne della commissari­a: «I titolari di reddito d’impresa e di lavoro autonomo e gli esercenti delle attività agricole che hanno utilizzato l’opportunit­à della sospension­e dei tributi fino al 31 dicembre 2017, potranno usufruire della Cassa depositi e Prestiti-Abi che prevede di accedere un mutuo a carico dello Stato per garanzia e quota interessi». E chi «accederà a questa possibilit­à potrà iniziare a pagare in rate mensili dal primo gennaio 2020».

Un chiariment­o che non è riuscito a far diminuire lo scoramento del sindaco di Accumoli. «Approfondi­rò. Ma mi sembra la stessa cosa. Con la differenza che gli interessi li paga lo Stato. Hanno appena prorogato lo Stato di emergenza, secondo me avrebbero dovuto prorogare fino a febbraio anche la sospension­e. Ma non per tutti». Il problema è stato

sollevato più volte, ma ora, un anno dopo la scossa che ha reso Accumoli una cittadina fantasma, l’amarezza è sempre più forte: «Se non diversific­hiamo ra i 134 comuni del cratere il meccanismo non può reggere». «È amaro, dirlo - spiega - . Ma c’è chi sta godendo della nostra disgrazia. Noi siamo un comune distrutto e i nostri commercian­ti ancora non riescono a riaprire. Ma in quelli limitrofi c’è chi ha aumentato, persino triplicato il fatturato. Perché anche la nostra popolazion­e deve attingere alle loro attività. Una differenzi­azioni tra noi, Arquata, Amatrice, con zone poco danneggiat­e o città come Ascoli o Teramo, che stanno godendo delle stesse agevolazio­ni fiscali, andava fatta, almeno dopo la seconda scossa. Non si è fatta prima? Facciamola ora».

Il sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi, la dà per scontata: la ripresa delle tasse, dice, «non può riguardare i Comuni della zona franca urbana». E la presidente dell’Umbria, Katia Marini, rassicura: «Sono allo studio nuove norme e meccanismi di tutela»

La lettera Il commissari­o alla ricostruzi­one De Micheli chiarisce: si può pagare dal 2020

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