Corriere della Sera

«Bene sulla privacy Ancora troppi limiti all’uso delle tecnologie»

Albamonte (Anm): un vantaggio per i criminali

- Virginia Piccolillo

Il pm dovrà indicare i luoghi, anche fuori della casa privata, in cui intercette­rà Ma come faccio a sapere prima dove andrà l’intercetta­to?

Il governo annuncia di non aver limitato l’uso delle intercetta­zioni, ma di averne contrastat­o l’abuso. Presidente Eugenio Albamonte, l’Anm è d’accordo? «Insomma»

Che intende?

«Apprezziam­o lo sforzo del governo. E diamo un giudizio positivo sulla parte di tutela della privacy. Condividia­mo il principio, anche se non nasce da una nostra esigenza ma da quella del personaggi­o pubblico esposto alla pruriginos­ità dell’opinione pubblica. Però...». Però?

«Ridurre l’uso delle nuove tecnologie, di fatto, è una limitazion­e delle intercetta­zioni. Ora si rischi di danneggiar­e le indagini, non facendoci stare

al passo con i delinquent­i. Ma tra 5-6 anni non riusciremo più a fare nulla». Perché?

«I Trojan, gli intrusori informatic­i, erano usati finora contro mafia, terrorismo e reati associativ­i. Il Parlamento li ha limitati a mafia e terrorismo. Ora si va ancora più indietro». Ovvero?

«Il pm dovrà indicare i luoghi,

anche fuori della casa privata, in cui intercette­rà. Ma come faccio a sapere prima dove andrà l’intercetta­to?».

Dicono che sono strumenti troppo invasivi e che se ne può fare a meno. Non è vero?

«Si diceva anche del telefono. Ma anche il più babbeo dei criminali ha imparato a usare i rilevatori di microspie e sa che su WhatsApp non si può essere intercetta­ti senza Trojan. E poi, pensiamo allo spionaggio informatic­o. Per acquisire le prove un pm, sotto il controllo del gip, non può disporre di ciò che il criminale usa. Come fa?».

Vi convince la mancata verbalizza­zione delle intercetta­zioni? «Ci piace che non sia più

previsto solo il riassunto. Avrebbe trascinato il provvedime­nto di custodia cautelare in un cono di opinabilit­à, rendendo più fragile anche agli occhi dell’opinione pubblica la misura. Apprezziam­o anche che il contraddit­torio tra pm, avvocati e giudice sia più snello. Certo qualche criticità c’è ancora». Cioè?

«La polizia giudiziari­a non può più verbalizza­re ciò che non è rilevante per le indagini. Ma se poi lo diventa? Se un incontro neutro si rivelasse un passaggio di droga, chi ritrovereb­be nel mare magno delle intercetta­zioni quei colloqui? In più sarebbe difficile poi un controllo sull’attività di pg».

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Eugenio Albamonte

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