Di Maio lo sfida, Renzi accetta. Sì al confronto tv
Martedì il duello. Le ipotesi di La7 e «Porta a Porta». Cairo: per noi è un piacere, il nostro è servizio pubblico M5S nell’isola espelle un candidato condannato. E l’ex sindaco anti abusivi va a processo: per abusivismo
ROMA Luigi Di Maio chiama, Matteo Renzi risponde. Il dibattito tv, chiesto dal capo politico dei 5 Stelle, ci sarà e si terrà martedì 7 novembre. Da decidere ancora dove: Di Maio propone DiMartedì, trasmissione condotta da Giovanni Floris su La7, «la più vista in prima serata»; Renzi preferirebbe la Rai. Per ospitare l’incontro si sono già fatti avanti per la Rai Bianca Berlinguer con Cartabianca e Bruno Vespa con Porta a Porta. Ma anche Urbano Cairo per La7 è pronto alla sfida: «A noi farebbe piacere accogliere il dibattito, sarebbe una delle tante occasioni in cui facciamo servizio pubblico. Lo faremmo nel modo migliore: quando sento l’obiezione secondo cui la Rai è dei cittadini e La7 di un privato, ricordo che i dibattiti delle primarie del Pd sono stati fatti da Sky benissimo. La7 ha una qualità giornalistica di primordine, basti pensare a Floris, Mentana, Gruber, Formigli».
Intanto si infiamma la campagna elettorale in Sicilia, con i 5 Stelle, partiti all’attacco contro gli «impresentabili» del centrodestra, che subiscono un contrattacco. La Stampa online ieri pubblica la notizia che Gionata Ciappina, candidato M5S alle Regionali, ha subito una condanna di due mesi dal Tribunale militare per violata consegna. Ciappina, che era carabiniere, nel 2015 invece di essere a un posto di blocco è andato a dormire. I legali eccepiscono una «patologia del sonno», ma Ciappina viene condannato, con non menzione della condanna. Circostanza che impedisce ai 5 Stelle di venirne a conoscenza. Così il candidato governatore Giancarlo Cancelleri interviene: «Ciappina ha mentito, anche se per una condanna lieve. Non facciamo sconti a nessuno: è fuori».
Incidente che segue quello dell’aspirante assessore ai Rifiuti Angelo Parisi, che in un tweet aveva annunciato di voler «bruciare vivo» il pd Ettore Rosato. Ma ieri Di Maio ha tracciato un parallelo: «Aspetto da un anno le scuse di Vincenzo De Luca, che scrisse: “Che vi possano ammazzare tutti”». Non è l’unico caso che agita i 5 Stelle in Sicilia: ieri è arrivata la notizia che sarà processato per abusivismo edilizio, dopo essersi opposto al pagamento di un’ammenda, l’ex sindaco di Licata Angelo Cambiano. Un paradosso, visto che Cambiano, candidato assessore per i 5 Stelle, è il simbolo della lotta contro gli abusivi e ora denuncia « la macchina del fango » . Sul fronte nazionale, intanto, un iscritto a M5S ha impugnato le primarie che hanno indicato Di Maio candidato premier. L’accusa è violazione del «non Statuto», perché Di Maio è stato querelato dalla ex candidata ligure Marika Cassimatis.