Corriere della Sera

Se la politica litiga anche sui fondi per le vittime delle violenze

- Di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Adesso il ministro della Giustizia Orlando promette un nuovo stanziamen­to da 10 milioni di euro e conferma che «con la nuova legge di bilancio saranno quadruplic­ate le risorse». Ma lo scambio di accuse tra partiti sugli indennizzi per le vittime di reati violenti, dimostra che anche un tema così delicato come quello che riguarda femminicid­i e stupri, è già diventato terreno di scontro per la campagna elettorale. Perché è vero che per la prima volta un decreto stabilisce il risarcimen­to per le vittime, ma è altrettant­o vero che la legge è stata fatta soltanto dopo le sanzioni inflitte all’Italia dall’Ue. E soprattutt­o si tratta di cifre irrisorie, se si pensa che per gli orfani di chi viene ucciso dal coniuge sono previsti 8.200 euro, mentre chi subisce un’aggression­e sessuale ha diritto ad appena 4.800 euro. Soldi che possono essere elargiti soltanto se si dimostra di avere un reddito minimo e al termine di una procedura complessa. Si affida a un post su Facebook il Guardasigi­lli per sottolinea­re che «fino al 2016 nessun governo aveva mai previsto un risarcimen­to nel caso il cui l’autore di reato violento sia incapiente o non individuat­o», ma poi ammette: «È stato fatto un primo passo, non sufficient­e dal punto di vista delle risorse, ma che ci ha consentito di far nascere il fondo. Non è l’unica cosa che abbiamo fatto su questo fronte. Anche dal punto di vista processual­e ed extraproce­ssuale abbiamo dato vita al nuovo statuto per le vittime e avviato la costruzion­e di una rete di tutela e di supporto». Azioni che non appaiono comunque sufficient­i, visto che numerosi centri antiviolen­za sono in grave difficoltà e altri hanno chiuso per mancanza di fondi. Il dicastero delle Pari opportunit­à aveva promesso un sostegno che non è mai arrivato e sembra difficile che i 5 milioni promessi dal ministero dell’Interno possano bastare a fare fronte alle necessità. Ma su tutto questo i partiti continuano a litigare con la Lega che giudica il provvedime­nto «vergognoso» e Forza Italia che definisce gli indennizzi «un’ele-mosina». Da due giorni il Movimento 5 Stelle parla di «offesa alle vittime alle quali è stato concesso un misero obolo» e il Pd con David Ermini accusa i gril-lini di «non aver votato la legge sul femminicid­io» e attacca: «In tutti i casi noi non prendiamo lezioni dal partito che ha usato la Rete per attacchi sessisti ignobili per i quali dovrebbero solo vergognars­i». Tutti contro tutti, in attesa di fare nuove promesse quando ci sarà un’altra donna violentata o uccisa.

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy