Corriere della Sera

La danza sportiva alla sbarra

Combine, corvi e intimidazi­oni Il Coni accusa: azzerare i vertici

- (foto Artur Widak/ NurPhoto via Getty Images)

altro da selezionat­ori inappellab­ili.

La Fids è già finita nei guai in passato. Le vicende di Danzopoli 1 (era il 2010), una clamorosa serie di combine nella designazio­ne dei vincitori dei concorsi più importanti, por- tarono alla radiazione dei vertici e al commissari­amento federale. Sette anni dopo tutto si ripete.

Alla fine del 2016 le nuove elezioni federali sono state annullate: invece di votare a scrutino segreto (secondo le inderogabi­li norme del Coni, che elargisce alla Fids 750 mila euro l’anno per la sua attività, pure non olimpica) il presidente venne acclamato dai consiglier­i, roba che nemmeno in un talent. Altro commissari­amento, altro presidente: vince Michele Barbone che come primo atto dispone un’amnistia tombale per i tesserati — recidivi compresi — col nobile scopo di «riconcilia­re tutte le componenti e rilanciare definitiva­mente tutto il movimento».

Per la Procura Generale del Coni, che ha scavato nel muro di omertà e timori tra giudici e maestri di danza, riconcilia­zione è restaurazi­one del vecchio sistema. Barbone, è l’accusa, sarebbe una sorta di prestanome dell’ex presidente radiato Ferruccio Galvagno, che con una lunga serie di riunioni segrete avrebbe ripreso il controllo della federazion­e. A documentar­e i casi sono dei «pentiti», tra cui il dirigente uscente Christian Zamblera, che chiede il patteggiam­ento consegnand­o ai magistrati sportivi le prove della combine: ore e ore di registrazi­oni, a dire dei magistrati inequivoca­bili.

La Procura Generale, premettend­o che «definire illecita la situazione della danza è riduttivo», prima intima di mandare a processo tutto il Consiglio Federale e poi si sostituisc­e al procurator­e federa- In pista I passi di una coppia di ballerini durante una competizio­ne di danza le, inerte, chiedendo lunghe squalifich­e (da due a cinque anni) per l’attuale presidente e dodici dirigenti. Ma il tribunale interno, che di processare i propri dirigenti non se la sente, tira fuori un asso dalla manica: dichiara «incompeten­te» la Procura Federale, l’organismo super partes voluto dal presidente del Coni Giovanni Malagò per evitare che i panni sporchi le federazion­i se li lavino in casa.

Se martedì prossimo l’ex ministro degli Esteri Franco Frattini, presidente del Collegio di Garanzia , non troverà ragioni giuridiche sufficient­i per smontare la decisione autoassolu­toria del tribunale della danza, tutto il processo di rinnovamen­to della giustizia sportiva potrebbe entrare in crisi.

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i tesserati le società iscritte alla Federazion­e danza sportiva italiana

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