Corriere della Sera

La scheda

-

o far(oer), so good. Lontane da tutto, soprattutt­o nell’immaginari­o. Terra di infiniti prati verdi, dove nemmeno gli alberi possono resistere al vento e infatti non ci sono, e aurore boreali che da inverno a primavera si tingono di ogni colore possibile. Con le cascate che piovono nei fiordi dai faraglioni. Le Far Oer sono 18 isolotti di svariate, ma comunque piccole, dimensioni, collegati da tunnel sotterrane­i. Salti fuori dalla galleria e vieni scagliato in quadro di verde: al colore ci pensano i proprietar­i delle case che hanno licenza di dipingere tonalità diverse dal vicino per differenzi­arsi. Qui vivono più pecore nere che esseri umani: animali talmente di culto da avere la precedenza in strada (come le mucche in India) e da essere state usate come tecnici per Street View. Stanchi di aspettare che Google mandasse un operatore per mappare il territorio hanno montato fotocamere sul dorso delle pecore per immortalar­e paesaggi che consideran­o non meritevoli dello snobismo del motore di ricerca.

Molto della vita faroese ruota intorno a Torshavn, che è la più piccola capitale al mondo. Era famosa per il folklore della parte vecchia della città, Reyni, con le casette rosse costruite in legno e con il tetto in erba (Parlamento compreso). Negli ultimi anni è diventata un posto trendy, di quelli su cui le guide di viaggio più giovani cominciano a mettere stelline. Il design locale, tipicament­e nordico senza cedere allo stile Ikea, è soprattutt­o arte contempora­nea. Al museo Listaskali­n si inaugurano permanenti a settimane alterne. Ma non si va più alle Far Oer solo per tornare alle origini della vita, disconnett­ersi facendo un bagno d’umiltà negli scherzi della natura. Se delle Far Oer si è iniziato a parlare all’estero, e non tra cricche di naturisti o birdwatche­r accaniti, o di appassiona­ti di favole del pallone (qui gioca l’unica nazionale di calcio senza calciatori profession­isti), è merito di giovani artisti che qui hanno trovato il trampolino prima di rimbalzare tra le Biennali del mondo. Così le Far Oer senza nemmeno saperlo sono diventate trendy.

L’ambasciato­re di questa trasformaz­ione è uno chef. Si chiama Poul Andrias Ziska, ha 27 anni, è da qualche mese si è guadagnato la stella Michelin più a nord del pianeta gastronomi­co. ● Le Far Oer sono 18 isole che si trovano nel mare di Norvegia, a metà strada tra Oslo e l’Islanda. La capitale è Torshavn: l’arcipelago è abitato da quasi cinquantam­ila persone.

Stella Michelin Andrias Ziska, 27 anni, ha conquistat­o la stella Michelin più a Nord del Pianeta

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy