«Così l’accordo con Lendlease per il rilancio di Santa Giulia»
Calabi: garantisce ricavi per 2 miliardi e un orizzonte di dieci anni
«Quello concluso ieri con Lendlease è un grande accordo siglato con un gruppo internazionale attivo nel settore immobiliare di grandi dimensioni che crede nel potenziale di Milano e dell’Italia». Claudio Calabi, presidente esecutivo di Risanamento, di fatto alla guida della società da quando nel 2009 fu avviato il piano di salvataggio del gruppo predisposto dalle banche creditrici dopo il dissesto della gestione precedente, commenta con toni soddisfatti il nuovo accordo. Un contratto di lungo termine «il cui orizzonte è di almeno 10 anni», e che prevede la ripartenza dei lavori del quartiere di Milano Santa Giulia, il principale asset di Risanamento. L’operazione, cui sono legati ricavi potenziali per 2 miliardi di euro, interessa lo sviluppo in partnership tra le due società dei Lotti nord dell’area Santa Giulia. Il development agreement prevede la suddivisione dell’area in 12 lotti che rimarranno di proprietà di Risanamento fino alla conclusione dei lavori di bonifica dell’area. Al momento della cessione di ogni lotto, gli australiani di Lendlease corrisponderanno a Risanamento le spese per le bonifiche realizzate e i lavori di urbanizzazione. «È da circa un anno che lavoriamo a stretto contatto con Lendlease per la conclusione di questo accordo e a giugno di quest’anno abbiamo siglato un’intesa che riguardava una porzione minore dell’area, nella zona Sud, una sorta di prova dell’impegno a proseguire nel lavoro comune», sottolinea Calabi.
Il presidente di Risanamento mette in luce che il progetto di urbanizzazione sottoscritto da Lendlease è lo stesso che è stato messo a punto da Risanamento alcuni anni fa, grazie a una complessiva rivisitazione del progetto effettuata dell’architetto Norman Foster a cui si doveva il piano originario di sviluppo dell’area. «L’accettazione di questo progetto da parte di LendLease consente di ritenere che le procedure di autorizzazione per la variante al Masterplan richieste al Comune di Milano possano completarsi entro un tempo di circa 12-18 mesi», spiega Calabi. Sui circa 400mila metri quadrati di superficie dell’area si distribuiranno per il 50% abitazioni e residenze private, per il 30% uffici e la parte restante andrà a nuove aree commerciali. «A fronte dei ricavi previsti di oltre 2 miliardi di euro, prevediamo costi di 1,2 miliardi, il che non significa che la differenza è il margine, visto che questa grandezza include anche il valore dei terreni», precisa Calabi.
L’operazione ha, in ogni caso, tutte le caratteristiche di una svolta per il gruppo Risanamento, che nel 2009, gravato da un debito di circa 3 miliardi di euro, è stato sull’orlo del fallimento. «Al 30 giugno scorso i debiti ammontavano a 667 miliardi, ma se consideriamo che 240 milioni sono allocati all’immobile che ospita l’emittente Sky, su cui Lendlease ha ottenuto un’opzione all’acquisto, possiamo ipotizzare che il debito effettivo sia di circa 420 milioni», conclude Calabi. Buone notizie dunque per le banche che sono a un tempo azioniste e creditrici di Risanamento, con Intesa Sanpaolo al 48,8% dell’azionariato, Unicredit al 22,2% e il resto distribuito sul mercato. L’efficacia dell’accordo è subordinata al riscadenziamento del debito esistente da parte delle banche stesse e alla concessione di un finanziamento di circa 170-180 milioni destinati prevalentemente ai necessari lavori di risanamento ambientale e urbanizzazione. Tuttavia, a questo punto, a fronte di una ragionevole certezza sui ricavi futuri.
Il progetto Prevista la suddivisione dell’area in 12 lotti: fino alla bonifica resteranno di Risanamento