Il malato Milan
Il confronto in Europa League finisce con un altro pareggio senza reti L’unica nota positiva è la classifica I rossoneri sempre primi nel loro girone Male Calhanoglu, Suso entra e dà la sveglia
In bianco Il dato allarmante: nelle ultime nove gare, i rossoneri sono andati sei volte in bianco
Nel dilemma tra bel gioco e risultato il Milan mette tutti d’accordo non trovando ad Atene né l’uno né l’altro.
O, per essere più precisi, fermandosi a metà del guado in entrambi gli ambiti. È vero che il secondo pareggio con l’Aek non cambia gli equilibri del girone (il Milan è sempre primo, la vittoria dell’Austria Vienna fa gioco) e rimanda solamente la conquista della qualificazione, ed è vero che nel secondo tempo, con l’ingresso di Suso, il Milan si è svegliato (l’occasione migliore: un palo di Montolivo in diagonale su assist di Locatelli), ma di sicuro la serata ateniese non rassicura Montella e non autorizza a intravedere sintomi di guarigione, in vista della gara di domenica contro il Sassuolo che potrebbe decidere il destino dell’allenatore. A questa squadra che proprio non ne vuole sapere di decollare una vittoria serve come l’aria per ritrovare fiducia e sicurezza, e la vittoria è stata ancora rimandata. L’ad Fassone, presente assieme al numero 2 della proprietà Li Han, valuterà. Sembra presto per pensare a un traghettatore come Gattuso, ma questa è la soluzione più probabile in caso di cambio.
Come all’andata finisce senza reti (e pensare che l’Aek ne aveva subite sei in sette gare casalinghe giocate in Europa). I greci guidati dallo spagnolo Jimenez sfoggiano la stessa interpretazione attenta vista a San Siro (sempre aggressivi, primi nella riconquista del pallone, difensivamente ben impostati, con la partecipazione di tutti a coprire il campo e tocchi semplici) ma aumentano in coraggio davanti: Galo arriva con facilità al tiro da fuori, qualche contropiede (innestato anche da errori dei milanisti) sembra poter fare male: in tutto sono 14 le conclusioni concesse ai greci e solo con l’Inter ne erano arrivate di più.
È il Milan infatti che parte persino più zavorrato: basti dire che il primo e unico tiro del primo tempo, quando il Milan non ha mai giocato un pallone in area avversaria, arriva al 44’ con Bonucci (non male il suo rientro) che la spara altissima sopra la traversa e che i tiri nello specchio sono stati due (peggio solo con la Samp). Giro palla prolungato, mediana in difficoltà anche fisica (Montolivo non giocava titolare da
quasi due mesi), azioni lente senza affondi incisivi, che costringono le due punte Silva e Cutrone a muoversi senza ricevere un pallone o a farlo quando la difesa greca ha fatto in tempo a schierarsi e a prendersi anche un caffè.
Montella fa di testa sua e continua con un turnover massiccio: rispetto alla gara con la Juve sono sei i cambi Spuntato Un acrobatico tentativo di André Silva Ad Atene l’attaccante portoghese non ha inciso (LaPresse) (Musacchio, Bonucci, Locatelli, Montolivo, André Silva e Cutrone, che non rientrerà dopo l’intervallo perché serve Suso lasciato inizialmente a riposare). La squadra non ne trae giovamento, tanto più che nel secondo tempo devono entrare i titolari (oltre Suso, Kessie per Locatelli). Come nelle ultime occasioni, è Borini a sembrare il più intraprendente al via e, con tutto il rispetto per l’ex romanista, fin qui non è bastato. Sono altri che dovrebbero creare il gioco, per esempio il turco Calhanoglu che contro la squadra fondata dai greci di Costantinopoli parte malissimo e solo nella ripresa fornisce un paio di palloni buoni. È però Suso a dare una piccola scossa: prima tenta il tiro, poi offre una gran palla a Calhanoglu che la mette in mezzo per l’inserimento senza fortuna di Romagnoli. Ma la fiammata dura dieci minuti, perché l’Aek trova le contromisure e il Milan non confeziona azioni clamorose. Nelle ultime nove gare, sei sono finite senza reti: qualcosa vorrà dire.