La bioginnastica (lenta) d’autunno
reddo uguale pigrizia? Quando le temperature calano e le giornate si accorciano, spesso si fatica a mantenere invariata la voglia di tenersi in forma. È vero che il clima influisce sul ritmo del corpo, ma si può ottenere il massimo anche dalle giornate invernali. «Basta cambiare tipo di allenamento — afferma la preparatrice atletica Paola Genovesi —: diventa più soft, ma non meno divertente. D’estate il training è dinamico e punta sulla forza fisica, dall’autunno in poi è bene preferire tipologie più dolci, che coinvolgano la mente».
Quali corsi scegliere? Novità arrivano da «Move!» (movevicenza.it), nuovo evento di fitness e sport organizzato da Italian Exhibition Group. «La bioginnastica fa ritrovare il riequilibrio posturale e la salute psicofisica – racconta l’ideatrice Stefania Tronconi —. Guarda al fisco nella sua unità e vede tensioni o contratture come reazioni emozionali, da sciogliere con esercizi di propriocezione seguiti da altri di rilassamento, allungamento, tonificazione muscolare e mobilità articolare. Il risultato è un recupero del movimento in tutta la sua libertà sconfiggendo stanchezza, tensione, rigidità, pesantezza, dolori acuti e cronici».
La danza polinesiana «ci connette con le tradizioni delle “isole del paradiso”, con musica dal vivo che richiama i suoni della natura — dice Angela Bonollo, presidente dell’associazione 1001 Danza —. L’Ori Tahiti è dominata dalle percussioni e da ritmi rapidi. Spostandosi alle Hawaii arriva la Hula, dolce ed espressiva e dalla Nuova Zelanda i balli maori come la Haka, energica e vigorosa. Si coinvolgono corpo, mente e spirito — continua —. Si rafforza la schiena e si tonificano fianchi, pancia, cosce, polpacci e braccia. Queste danze migliorano la coordinazione e la memoria e alleviano lo stress. Con le canzoni lente si lavora sulla fluidità, con i ritmi veloci si fa lavoro cardiovascolare».
Proposte ancora più delicate. L’esperta e consulente di fitness Sayonara Motta propone il FlowFusion Movement: «Fluidità e armonia per un programma che combina la tecnica di educazione al movimento, l’allungamento dinamico e il functional training con l’obiettivo di migliorare e mantenere le qualità coordinative fondendo le differenti tecniche di Pilates, danza, yoga e biodanza. Il Deva Yogamynd Mala Flow ha l’obiettivo di riportarci in armonia con una pratica ricca di asana che danno vigore e benessere». E il Kogy? «È nato dai princìpi osteopatici — risponde Motta — uniti alle antiche tecniche utilizzate dai samurai per la meditazione, la longevità e la prevenzione degli infortuni in allenamento o in battaglia. Con la kogybar si hanno benefici posturali, propriocettivi e articolari».
Il Dalai Lama ama ripetere: «Attraverso l’esercizio fisico e mentale noi possiamo cambiare. Trasformiamo noi stessi». rima del lifting affidiamoci alla cosmetica. Un consiglio di Marco Klinger, chirurgo plastico e professore di chirurgia plastica all’Università di Milano, che ha formulato un prodotto per affrontare i segni dell’età. Si tratta di Make skin beauty. «Agisce — spiega — sui principali fattori che determinano il processo naturale di invecchiamento: il rallentamento nella produzione del collagene, le conseguenze dello stress ossidativo e la comparsa di macchie e imperfezioni». La formula, adatta sia a lui che a lei, si affida a un mix di attivi concentrati importanti per l’idratazione e la rigenerazione cellulare. Aggiunge Klinger: «Attivi indispensabili per rinforzare la produzione di collagene, come i nucleotidi, sostanze di origine naturale in grado di aumentare notevolmente la produzione di questa proteina. Ma sono presenti anche elementi base: acido ialuronico a diversi mesi molecolari che interviene a mantenere il giusto asso di idratazione, poi vitamina E un antiossidante utile a contrastare l’effetto dei radicali liberi. Per conferire ai tessuti una maggiore tonicità e compattezza è stato inserito un particolare peptide che aiuta a contrastare gli inestetismi dovuti alla forza di gravità. Tra gli ingredienti anche Chromocare TM, che agisce sui cromofori visibili della pelle, i responsabili della colorazione percepita dai nostri occhi». Senza filtri solari, che comunque è sempre consigliato utilizzare anche in città e in inverno, il prodotto si applica sia al mattino che la sera. «La formula — dice il chirurgo plastico — racchiude un cocktail in grado di rilanciare l’attività cellulare, migliorando l’aspetto e il metabolismo dei tessuti. Non dimentichiamolo: la pelle non è un semplice involucro che riveste il nostro corpo, ma di un organo che riflette le condizioni di salute».