Corriere della Sera

Exit poll, centrodest­ra avanti di poco

Sicilia: Musumeci in testa, tallonato dal candidato dei 5 Stelle. Il Pd sotto il 13% accusa Grasso

- Paolo Foschi

Musumeci, sostenuto dal centrodest­ra, è avanti. Cancelleri, Cinque Stelle, di poco dietro. Il candidato del centrosini­stra Micari decisament­e staccato ma davanti a Fava candidato della sinistra. Per ora sono solo exit poll. E tali resteranno fino a questa mattina alle 8 quando inizierà lo spoglio dei voti per decidere chi sarà il presidente della Regione Sicilia. Dallo staff di Musumeci filtra un «cauto ottimismo», mentre Micari ha preferito non commentare «perché sono solo exit poll». Gianfranco Micciché (FI): «Abbiamo fatto un miracolo, sei mesi fa tutti davano per certa la vittoria dei Cinque Stelle».

ROMA Forse stavolta Nello Musumeci è riuscito a conquistar­e la presidenza della Regione Siciliana, sfumata cinque anni fa per le spaccature nel centrodest­ra. Secondo gli exit poll di Emg-Acqua Group per La7, in attesa dello spoglio di oggi che inizia alle 8, il candidato voluto da Giorgia Meloni e Matteo Salvini e accettato da Silvio Berlusconi avrebbe ottenuto il 36,5-39,5%, mentre Giancarlo Cancelleri, del Movimento 5 Stelle, avrebbe preso fra il 34 e il 37%. Un leggero vantaggio in linea con le elaborazio­ni Piepoli-Rai (36-40% per l’esponente del centrodest­ra, 3337% per il grillino).

Molto staccati gli altri: Fabrizio Micari, rettore dell’Università di Palermo, appoggiato dal Pd e da Ap, si sarebbe attestato fra il 16 e il 20%, mentre Claudio Fava, in corsa per la lista Centopassi, Sinistra italiana e Mdp, avrebbe incassato fra il 6 e il 9%, accreditan­do le speranze di uno spazio di visibilità politica a sinistra del Pd. Ancora in calo l’affluenza (46,76%) anche se non c’è stato il crollo temuto alla vigilia. Il Movimento 5 Stelle esce dalla consultazi­one come primo partito con il 28-32%, Forza Italia è al 13-16%, mentre il Pd si ferma all’8-12%, Salvini-Meloni al 7-9%. Il partito di Angelino Alfano, Ap, è dato fra il 3 e il 6% e rischia di restare fuori dall’Assemblea regionale, dove lo sbarrament­o è fissato al 5%.

Se confermato dallo spoglio, il risultato di Musumeci, 62 anni, già presidente della Provincia di Catania nel 1992, avrebbe il sapore della rivincita: nel 2012 le sue ambizioni si scontraron­o con la candidatur­a di Gianfranco Miccichè, che in polemica con il Pdl si presentò con alcune liste «ribelli», erodendo consensi nel centrodest­ra e permettend­o a Rosario Crocetta (Pd, Udc e il Megafono) di scalare Palazzo d’Orleans, fastosa sede della presidenza Regione altrimenti inarrivabi­le per il centrosini­stra.

Cinque anni dopo la frattura, Miccichè è stato uno degli sponsor del centrodest­ra riunificat­o almeno a livello territoria­le. Ora verrà la parte più difficile. La lista civica che ha sostenuto Musumeci già nel proprio nome promette che la Sicilia «Diventerà bellissima», ma prima dell’estetica ci sono le urgenze della finanza pubblica: il nuovo presidente dovrà ingaggiare una corsa contro il tempo (e contro decenni di sprechi) per salvare la Regione dal default.

«Gli exit poll in Sicilia non valgono nulla» ha commentato Fabrizio Micari, mentre Lorenzo Guerini, coordinato­re

Lo spoglio L’affluenza è stata del 46,7% In discesa, ma non è un crollo Stamattina alle 8 inizia lo spoglio, nell’isola lo sbarrament­o è al 5%

del Pd, ha riconosciu­to la débacle: «Se i risultati confermera­nno gli exit poll di stasera ci troveremmo davanti a una sconfitta tanto annunciata da tempo quanto netta e indiscutib­ile». Guerini ha anche sottolinea­to «l’ingenerosi­tà della sinistra» perché «se ci fosse stata maggiore apertura al centro avremmo giocato le nostre carte anche contro una destra unita».

Sul fronte opposto, Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, rivendica il coraggio della scelta di Musumeci e sostiene che con la vittoria «verrebbe smentita, ancora una volta, la favola secondo la quale si vince solo al centro, con proposte e identità annacquate». «Aspettiamo i dati definitivi, ma il nostro è un risultato fantastico — ha commentato Ignazio Corrao, del Movimento 5 Stelle —. Abbiamo corso da soli contro le accozzagli­e della vecchia politica siciliana. Gli exit poll ci danno testa a testa, di sicuro è fallito il Pd».

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