«Solo noi contendiamo a M5S l’Italia»
Toti: la Sicilia dimostra la forza di Silvio in campo senza essere candidato
«Parliamo di exit poll e negli ultimi anni qualche sorpresa l’abbiamo avuta. Ma se i risultati dovessero essere confermati, il voto in Sicilia dimostra ancora una volta che, se unito, il centrodestra può vincere. E in questo momento è l’unica forza che può contendere al Movimento 5 Stelle la guida del Paese». Giovanni Toti (Forza Italia), presidente della Regione Liguria, aveva detto qualche settimana fa che le vittoria in Sicilia del centrodestra avrebbe aperto la strada alla vittoria nazionale.
Resta il fatto che il M5S ha quasi il triplo dei voti di Forza Italia.
«Come partito singolo loro sono primi. E questo, insieme al forte astensionismo, ci ricorda quanto sia ancora importante la sfiducia degli italiani verso la politica tradizionale. Ma la forza del centrodestra sta nella sua unità, nel suo essere non un cartello elettorale bensì una coalizione politica».
Ma mettendo insieme Lega e Fratelli d’Italia, oltre che vincere si può anche governare?
«Io con questa coalizione governo in Liguria. Maroni lo fa in Lombardia, Zaia in Veneto. Però c’è un quid in più che dobbiamo aggiungere».
E quale sarebbe?
«Il voto locale non può essere riprodotto con il pantografo su scala nazionale. Ma con queste percentuali, anche se significative, il centrodestra non avrebbe la maggioranza assoluta per governare il Paese».
Non resta che l’alleanza con il Pd.
«No, assolutamente. I numeri non ci sarebbero nemmeno insieme al Pd. Ma oltre alla consistenza numerica mancherebbe la sostanza politica: il centrodestra non c’entra nulla con le politiche che sta portando avanti il Pd, con lo Ius soli, con una legge di Bilancio che continua a tagliare i fondi agli enti locali».
E allora cos’è che manca?
«Bisogna fare un grande lavoro sul programma, portando a votare quei tanti italiani in difficoltà, che non credono alla politica. E anche sui candidati da presentare nei collegi, perché sono quelli che poi daranno il premio di maggioranza. Musumeci dimostra che una persona per bene e credibile funziona».
Ecco, chi sarà il vostro candidato premier?
«Lo deciderà il partito che nella coalizione prenderà il maggior numeri di voti».
Ma potrebbe essere Berlusconi se, a tempo di record, dovesse recuperare la possibilità di candidarsi con la pronuncia della Corte europea
I collegi Bisogna lavorare su chi correrà nei collegi, sono quelli che poi daranno il premio di maggioranza
dei diritti umani?
«Se così fosse farebbe bene a candidarsi: sarebbe l’attaccante di punta di Forza Italia. Dopodiché il voto siciliano dimostra che si può stare in campo alla grande anche senza essere candidati».
E secondo lei, nel Pd, Renzi farà un passo di lato oppure il leader resterà lui?
«Ha vinto le primarie, quindi il leader di quella metà campo è lui. Però, certo: le sue politiche iper centraliste e iper maggioritarie hanno prodotto l’effetto opposto a quello voluto, con uno sfarinamento del suo partito. Il pendolo della politica oscilla e, dopo anni di difficoltà, adesso è il centrodestra ad essere più compatto».