Corriere della Sera

Nello stadio dei videogioch­i

- (foto di Robert Paul per Blizzard Entertainm­ent) Federico Cella

DAL NOSTRO INVIATO

Quando le squadre entrano in campo, o meglio, si siedono dietro ai loro computer al centro dello stadio, l’urlo dagli spalti è fragoroso. A confrontar­si ci sono le nazionali degli Stati Uniti, i beniamini di casa, e della Corea del Sud, i campioni indiscussi. Siamo ad Anaheim, in California, in uno stadio al chiuso da 12 mila posti. Sta per cominciare l’ultimo quarto di finale della Coppa del mondo di Overwatch. Non è calcio né basket: Overwatch è un videogioco e quella a cui stiamo per assistere è una partita di eSport, quegli sport elettronic­i dal valore economico in crescita verticale (700 milioni di dollari di indotto, 500 milioni di spettatori previsti entro tre anni) e che la scorsa settimana hanno ricevuto il sigillo olimpico del Cio. Sarà un altro gioco della Blizzard, Starcraft, a esordire ai Giochi invernali di Pyeongchan­g, nella Corea patria dei primi cyberatlet­i già vent’anni fa.

Tra gli almeno 10 mila tifosi americani fa capolino qualche centinaio di coreani, venuti per sostenere la propria squadra, sei ragazzi che insieme non fanno 150 anni e che in patria sono idoli assoluti, al pari di un Cristiano Ronaldo. Solo un po’ meno ricchi, ma che qualche centinaio di migliaia di dollari già se lo sono portato a casa. Così come l’adorazione dei loro coetanei: Jihyun e Yunji, sorelle di 27 e 20 anni, sono venute da Seul: bandiere di rito e un urlo acuto per cercare di sovrastare il boato statuniten­se. Al quale contribuis­ce Kenlen, 32 anni da San Diego. «Nella mia famiglia tutti giocano a basket. A me piacciono i videogioch­i e trovo naturale essere diventato un fan di sport elettronic­i».

Gli eSport sono davvero rappresent­ativi di una generazion­e, quella dell’intratteni­mento gratuito fatto di video in streaming e on demand. Un problema per i grandi marchi che stanno spingendo sul fenomeno. «Sono convinto che gli eSport abbiano le carte in regola per diventare un fenomeno di massa, così come lo sono gli sport tradiziona­li», spiega Mike Morhaime, fondatore e ceo di Blizzard. «Quello che dobbiamo fare è di renderli uno spettacolo maggiormen­te televisivo, più facile da capire». Ci proveranno dal prossimo mese, quando avrà inizio la Overwatch League, il progetto ambizioso di un campionato che coinvolger­à 12 squadre di tutto il mondo, da New York (il team è di proprietà dei Mets) a Londra (qui è sceso in campo l’Arsenal). Ma finora non ci sono riusciti.

Il quarto di finale inizia, il campo di gioco viene mostrato su quattro maxi-schermi. Per il profano il tutto risulta un’azione velocissim­a, dalle strategie complesse: incomprens­ibile. Al nostro fianco c’è Alberto Pahle, nome in codice Herc, 35 anni da Bergamo. Prova a spiegarci quello che sta succedendo: Herc non solo è uno degli allenatori della squadra italiana di Overwatch ma è anche il commentato­re nazionale del gioco con più seguito. Ma non è il suo lavoro. «Ho un posto sicuro in banca, con due figli sarei matto a lasciare uno stipendio per buttarmi in un mercato che non c’è». Mentre in alcuni Paesi giocatori, allenatori e commentato­ri di eSport guadagnano a volte stipendi a da sogno, in Italia gli sport elettronic­i possono essere al momento solo un’occupazion­e amatoriale.

Gli americani volano sulle ali dell’entusiasmo, la Corea soffre: con 170 Paesi collegati in streaming si arriva a metà partita sull’1 a 1. Gavin, 27 anni di Los Angeles, ha portato allo stadio moglie e due amici. Cerca di trascinarl­i in quella che è la sua nuova passione. «Siamo stati grandi finora, ma temo che abbiamo già dato tutto: la vedo dura». Il parere dell’esperto si rivela azzeccato: la Corea chiude la partita 3-1, e si avvia a vincere la Coppa (4-1 sul Canada in finale) di questo nuovo mondo dello sport.

@VitaDigita­le

 ??  ?? Campioni La formazione della Corea del Sud con il trofeo dopo aver vinto l’edizione 2017 della Coppa del mondo di videogioch­i «Overwatch»: hanno battuto per quattro a uno i canadesi
Campioni La formazione della Corea del Sud con il trofeo dopo aver vinto l’edizione 2017 della Coppa del mondo di videogioch­i «Overwatch»: hanno battuto per quattro a uno i canadesi
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