I primi passi nella neve
Da Livigno a Sestriere, è la fine dei colori autunnali Le Alpi si tingono di bianco Presto apriranno le piste
Lo annunciavano le previsioni e la neve è arrivata. Le Alpi sono imbiancate. Ieri le nevicate più copiose hanno interessato le Alpi centro-occidentali, con accumuli attorno ai 20 centimetri oltre i 2.000 metri, ma in nottata si sono estese anche su quelle orientali.
E se le previsioni verranno rispettate sulle Dolomiti la neve fresca potrà raggiungere 3545 centimetri sulle cime, ma anche i 50-60 nelle zone più favorite, con abbassamento della quota neve a 1.000-1.200 metri.
Musica per le orecchie degli amanti degli sport invernali. In 24 ore si è passati dalla maglietta agli scarponi.
Neve «vera» intendiamoci. Perché ormai bisogna puntualizzare: nessuno si preoccupa più che nevichi sul serio. Si scia lo stesso, le «perturbazioni virtuali» ormai escono dalle bocche dei cannoni sparaneve. E lo scorso inverno è lì a dimostrarlo. Niente neve dal cielo? Non importa, piste perfette e fatturato col segno più in molte località, per esempio nei comprensori di Dolomiti Superski. Semmai a piangere sono gli acquedotti e i ghiacciai che si ritirano sempre più. Ma vuoi mettere le cime imbiancate? Gli abeti carichi di neve? I bambini che si rotolano nel manto bianco? Tutt’altro sapore. Magia.
Quella di queste ore non è certo la nevicata «definitiva», quella che assicura un inverno da favola. Ma sapere che in una notte il paesaggio è passato dai caldi colori autunnali al bianco candido della neve, con 15 centimetri al Sestriere, 30 centimetri a Cime Bianche sopra Cervinia, e paesaggi invernali a Courmayeur, Gressoney, Limone Piemonte, Livigno, consola e fa ben sperare.
«Si scia in alta quota a Plateu Rosa — dice Federico Maquignaz, presidente della società che gestisce impianti e piste di Cervinia — ma con queste nevicate contiamo di aprire anche le piste più in basso».
La montagna innevata attira anche i non sciatori — come sostiene l’ultimo dossier Skipass Panorama Turismo presentato a Modena Fiere — e la tendenza a trascorrere qualche giorno in alta quota per semplice piacere è in crescita. «Ciò avviene perché la “montagna bianca” si identifica con una visione di piacere e di estraneazione dalle problematiche quotidiane: il bianco — di per sé colore/non colore — apre la mente a due concetti che rappresentano l’essenza dello spirito della vacanza: il relax e il benessere».