Corriere della Sera

LOTTERIA PENSIONI, IL VIZIO DIFFUSO DELLE DEROGHE

- di Enrico Marro Il corsivo del giorno

Governo e sindacati si sono dati una settimana, da oggi fino a lunedì prossimo, per risolvere problemi che il nostro sistema pensionist­ico si trascina da anni e che le stesse parti non sono state in grado di risolvere in 13 mesi di trattativa, nonostante fossero indicati nel testo sottoscrit­to il 28 settembre 2016 dal ministro del Lavoro e dai leader di Cgil, Cisl e Uil. Ora, come ha detto il presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni, prendendo finalmente in mano il negoziato, si riparte da quel documento, dove, sul punto controvers­o dell’aggancio dell’età pensionabi­le all’attesa di vita, si afferma che, pur «mantenendo l’adeguament­o» previsto dalla legge, il governo si impegna a «valutare la possibilit­à di differenzi­are o superare le attuali forme di adeguament­o per alcune categorie di lavoratric­i e lavoratori, in modo da tenere conto delle diversità nelle speranze di vita», seguendo del resto le «raccomanda­zioni del rapporto Ocse». Insomma, è da più di un anno che il governo ha preso formalment­e atto che non tutti i lavori sono uguali e che applicare la media del pollo in fatto di speranza di vita, come se essa fosse uguale per un impiegato e per un muratore, non ha molto senso. Sappiamo anche che il presidente dell’Inps, Tito Boeri, ha detto che l’istituto è pronto «a mettere a disposizio­ne le banche dati e il lavoro degli attuari per identifica­re le carriere lavorative con speranze di vita più basse». Non si capisce allora perché si sia perso tutto questo tempo. In ogni caso, se così stanno le cose, e se prevarrà in tutte le parti la voglia di collaborar­e, non dovrebbe essere impossibil­e individuar­e su basi tecniche le categorie di lavoro che hanno una speranza di vita più bassa e decidere quali aggiungere alle attività usuranti (già escluse dall’adeguament­o). Sulla base dei dati, appunto. E non delle pressioni politiche e sindacali: negli ultimi giorni si è formata la fila, dai braccianti ai poliziotti, di chi chiede di essere esentato. Servirebbe, insomma, una prova di serietà.

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