DA SOLI NON SEMPRE SI VINCE LA SFIDA PER I
PICCOLI COMUNI
Una considerazione riguardo all’inquinamento da parte delle auto e ai limiti di velocità. Se vado per 5 minuti a 60 km all’ora, inquino per 5 minuti. Se per fare lo stesso percorso vado a 30 km all’ora, inquino per doppio tempo, 10 minuti. Domanda: là dove esistono limiti molto opinabili, volti solo a premiare le casse dei Comuni, che cosa è meglio per l’ambiente?
Giovanni Castelli
BANCHE
Le lettere firmate con nome, cognome e città e le foto vanno inviate a «Lo dico al Corriere» Corriere della Sera via Solferino, 28 20121 Milano Fax: 02-62827579
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Aldo Cazzullo - «Lo dico al Corriere» «Lo dico al Corriere» @corriere
Caro direttore,
da qualche tempo ci sono diverse iniziative tese alla fusione fra Comuni. In alcuni casi la stessa è avvenuta, in altre no, stante il rifiuto delle popolazioni interessate, presupposto imprescindibile. L’Italia è il Paese dei Comuni; ce ne sono oltre 8000, moltissimi di piccole dimensioni territoriali e di popolazione. Lo Stato cerca di favorire l’accorpamento con un contributo straordinario decennale e la Regione Lombardia con contributi di altro tipo. I motivi sono di tipo economico-finanziario. Eliminando strutture amministrative e relativi annessi burocratici, unitamente a una funzionale razionalizzazione di servizi e personale sono indubbi i vantaggi della riduzione di costi: significa avere più risorse per i servizi alle persone senza oscurare tradizioni e cultura.
Fenegrò (Co)
Caro signor Galli,
Italia è un magnifico Paese anche per la presenza nel suo territorio di migliaia di piccoli borghi con centri storici antichi, palazzi bellissimi e opere d’arte diffuse. Purtroppo spesso, anche per le distanze dalle città dove si lavora, questi centri si stanno spopolando e le loro amministrazioni hanno sempre più difficoltà ad affrontare le spese di recupero e manutenzione del patrimonio. Non parliamo poi della fatica a garantire i servizi agli abitanti. Proprio in questi
Le lettere a Luciano Fontana vanno inviate a questo indirizzo di posta elettronica: scrivialdirettore@corriere.it giorni sta entrando in vigore la legge a favore dei piccoli Comuni che dovrebbe dare un po’ di spinta all’attività di recupero mettendo un argine all’abbandono. Ma credo che accanto a questa iniziativa lodevole sia anche giunto il momento di contrastare lo spirito da guelfi e ghibellini che spesso anima i rapporti tra borghi che distano pochissimi chilometri. L’unità amministrativa può essere spesso un ottimo rimedio al degrado quando si mettono insieme le strutture, le risorse e le competenze. Non sempre la chiusura in se stessi è una buona scelta. Tanto più che, come giustamente dice lei, i risparmi che si possono fare evitando la duplicazioni di uffici e costi possono essere utilizzati meglio per far rivivere i piccoli centri. Ho però molti dubbi che questo accada.
Le responsabilità da cercare sul territorio
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