Corriere della Sera

Ale, un passato che sa di futuro

- Di Werther Pedrazzi

Non manca l’amore. Tanto amore, negli abbracci a bordo campo e nell’esplosione del Forum con l’ovazione alla presentazi­one. Il Figliol Prodigo è tornato a Milano. Ad Ale Gentile non è mai mancata la forza, già debordante fin dalle schiacciat­e del riscaldame­nto, confermata in campo con il primo canestro, pure il secondo e il terzo, contro Vlado Micov che non può contenere il toro ex biancoross­o e ora bianconero. Men che meno ad Ale manca il talento. Suo anche il primo assist: ovvero, tutti suoi, direttamen­te o indirettam­ente, i primi 8 punti della Virtus. L’unico problema è sempre stato quello del controllo della potenza, mica facile con quella cilindrata. Così anche ieri dopo 5’ Gentile ha dovuto passare in panca con 2 falli in groppa. Per lui 12 punti e 2 assist in 11’ nel primo tempo, viziato solo dalle 4 palle perse. La potenza esplode ancora a inizio ripresa quando sale in testa a tutti per il tap-in e la tripla che tengono avanti Bologna. A 17 punti (con 4 assist) nel terzo periodo, Ale viaggia verso il «ventello», che arriva per tenere sempre viva la Virtus. Quando va in lunetta, il Forum ora fischia perché avverte il pericolo. Scongiurat­o da Goudelock e da una botta di cecità arbitrale che non convalida il punto numero 22 di Gentile. Finisce però con altri applausi per Ale, che ha giocato contro il suo recente passato e il suo probabile futuro.

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