Corriere della Sera

La rivoluzion­e della Ducati viaggia sulla nuova Panigale con il motore V4 del futuro

- Stefano Bargiggia

Era il segreto di Pulcinella. Eppure i mesi di illazioni non sono riusciti a stemperare la fibrillazi­one diffusa per l’arrivo della Panigale V4, che sarà senza dubbio una delle regine di Eicma. Perché? Forse perché era già chiaro dall’inizio che la moto avrebbe fissato nuovi parametri in termini di prestazion­i e sofisticat­ezza. Più probabilme­nte perché questa nuova sportiva estrema segna l’inizio di una nuova epoca per Ducati, che dopo 30 anni di storia irripetibi­le legata al motore bicilindri­co a L ha deciso di rivoluzion­are il proprio approccio al prodotto dando vita a un propulsore V4 che guarda al futuro.

«Usando l’esperienza vincente in MotoGP abbiamo voluto produrre il miglior motore 4 cilindri stradale del mondo, una moto che rappresent­asse la miglior soluzione possibile direttamen­te derivata dal mondo delle competizio­ni e fosse anche accessibil­e e proposta ad un prezzo interessan­te, viste le sue peculiari caratteris­tiche tecniche», racconta Claudio Domenicali, amministra­tore delegato Ducati. «Sul mercato ci sono altri motori V4 ma nessuno ha l’albero controrota­nte e scoppi asimmetric­i (soluzioni che aumentano la maneggevol­ezza, dr). È una moto straordina­ria, Casey Stoner l’ha guidata a Valencia e ne è rimasto colpito per l’efficacia. Siamo molto orgogliosi di questo gioiello di tecnologia ».

Ma veniamo ai numeri, che sono di quelli che fanno sognare: la Panigale V4 ha 214 cavalli in configuraz­ione stradale (226 con lo scarico Akrapovic pensato per la pista) e pesa 195 chili. Significa che ogni cavallo dovrà spingere molto meno di un chilo. Roba da piloti veri. Profession­isti che ovviamente hanno contribuit­o a sviluppare la Panigale V4 e si sono occupati non solo di renderla il più veloce possibile, ma anche controllab­ile e sicura quando le si chiede tutto - a patto di essere in grado di farlo. Significa che questa nuova Superbike italiana non solo ha tutti i controlli elettronic­i che servono (traction control dinamico, sliding control, antimpenna­ta, cambio elettronic­o bidirezion­ale, freno motore regolabile, sistema di acquisizio­ne dati, Abs cornering, la unchcontro­l,sos pensioni semi-attive per le ver- sioni S e Speciale), ma che tutto questo ben di dio, grazie all’esperienza della MotoGp e all’utilizzo di una piattaform­a inerziale a sei assi, permette a chi sta in sella, per esempio, di «giocare» con il gas in uscita di curva per far derapare in modo più o meno evidente – ma sempre controllat­o – la ruota posteriore, tanto in entrata quanto in uscita di curva, per chiudere le traiettori­e con maggiore efficacia e con meno rischi. Tecnologia di altissimo livello che poi serve anche a rendere più sicure le moto destinate a una diversa fascia di utenza, come la Multistrad­a 1260, altro debutto di Eicma: «Una moto migliorata in ogni aspetto – sottolinea Domenicali – per offrire ai nostri clienti il massimo in termini di piacere di guida, grazie al nuovo motore e al costante sviluppo tecnico e stilistico che dedichiamo a questa moto. La Multistrad­a 1260 è l’unica moto acquistabi­le con un collegamen­to tra moto e giacca con airbag».

Ma in questi anni Ducati ha ampliato la gamma anche esplorando segmenti nuovi che guardano al passato: «Ne è un esempio Scrambler che arriva qui all’Eicma di Milano in versione 1100, la più matura e tecnologic­a di questo nuovo brand Ducati».

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La nuova Ducati Panigale con motore V4 ha tutti i controlli elettronic­i tra cui: traction control dinamico, sliding control, antimpenna ta, cambio elettronic­o bidirezion­ale, freno motore regolabile, Abs cornering e launch control
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