La rivoluzione della Ducati viaggia sulla nuova Panigale con il motore V4 del futuro
Era il segreto di Pulcinella. Eppure i mesi di illazioni non sono riusciti a stemperare la fibrillazione diffusa per l’arrivo della Panigale V4, che sarà senza dubbio una delle regine di Eicma. Perché? Forse perché era già chiaro dall’inizio che la moto avrebbe fissato nuovi parametri in termini di prestazioni e sofisticatezza. Più probabilmente perché questa nuova sportiva estrema segna l’inizio di una nuova epoca per Ducati, che dopo 30 anni di storia irripetibile legata al motore bicilindrico a L ha deciso di rivoluzionare il proprio approccio al prodotto dando vita a un propulsore V4 che guarda al futuro.
«Usando l’esperienza vincente in MotoGP abbiamo voluto produrre il miglior motore 4 cilindri stradale del mondo, una moto che rappresentasse la miglior soluzione possibile direttamente derivata dal mondo delle competizioni e fosse anche accessibile e proposta ad un prezzo interessante, viste le sue peculiari caratteristiche tecniche», racconta Claudio Domenicali, amministratore delegato Ducati. «Sul mercato ci sono altri motori V4 ma nessuno ha l’albero controrotante e scoppi asimmetrici (soluzioni che aumentano la maneggevolezza, dr). È una moto straordinaria, Casey Stoner l’ha guidata a Valencia e ne è rimasto colpito per l’efficacia. Siamo molto orgogliosi di questo gioiello di tecnologia ».
Ma veniamo ai numeri, che sono di quelli che fanno sognare: la Panigale V4 ha 214 cavalli in configurazione stradale (226 con lo scarico Akrapovic pensato per la pista) e pesa 195 chili. Significa che ogni cavallo dovrà spingere molto meno di un chilo. Roba da piloti veri. Professionisti che ovviamente hanno contribuito a sviluppare la Panigale V4 e si sono occupati non solo di renderla il più veloce possibile, ma anche controllabile e sicura quando le si chiede tutto - a patto di essere in grado di farlo. Significa che questa nuova Superbike italiana non solo ha tutti i controlli elettronici che servono (traction control dinamico, sliding control, antimpennata, cambio elettronico bidirezionale, freno motore regolabile, sistema di acquisizione dati, Abs cornering, la unchcontrol,sos pensioni semi-attive per le ver- sioni S e Speciale), ma che tutto questo ben di dio, grazie all’esperienza della MotoGp e all’utilizzo di una piattaforma inerziale a sei assi, permette a chi sta in sella, per esempio, di «giocare» con il gas in uscita di curva per far derapare in modo più o meno evidente – ma sempre controllato – la ruota posteriore, tanto in entrata quanto in uscita di curva, per chiudere le traiettorie con maggiore efficacia e con meno rischi. Tecnologia di altissimo livello che poi serve anche a rendere più sicure le moto destinate a una diversa fascia di utenza, come la Multistrada 1260, altro debutto di Eicma: «Una moto migliorata in ogni aspetto – sottolinea Domenicali – per offrire ai nostri clienti il massimo in termini di piacere di guida, grazie al nuovo motore e al costante sviluppo tecnico e stilistico che dedichiamo a questa moto. La Multistrada 1260 è l’unica moto acquistabile con un collegamento tra moto e giacca con airbag».
Ma in questi anni Ducati ha ampliato la gamma anche esplorando segmenti nuovi che guardano al passato: «Ne è un esempio Scrambler che arriva qui all’Eicma di Milano in versione 1100, la più matura e tecnologica di questo nuovo brand Ducati».