La Jaguar che fa connettere tutta la famiglia
Xf Sportbrake ipertecnologica: collegare telefoni e tablet è un gioco da ragazzi
OPORTO (PORTOGALLO) Parte dei successi più recenti della Jaguar passano per la direzione stilistica di Ian Callum, da inizio millennio designer di punta del marchio britannico. È lui, dunque, a spiegare l’evoluzione della Xf nella sua variante station wagon: «Come sulla berlina – dice – ogni linea della Sportbrake ha una precisa ragione di esistere. Lo scopo era quello di darle un aspetto dinamico e sportivo come sulla stessa berlina, se non addirittura di più».
A giudicare dal primo colpo d’occhio, l’obiettivo sembra centrato grazie al tetto ricurvo all’indietro, al profilo della superficie vetrata e al taglio della linea di cintura che attraversa il portellone. La cura per l’efficienza aerodinamica è sottolineata da un Cx limitato a 0,29, un valore basso per il tipo di auto e di carrozzeria. La novità principale è ovviamente rappresentata dalla presenza del volume posteriore, con un bagagliaio che ha una capacità minima di 565 litri. Rinunciando ai sedili dietro, il vano arriva a un massimo di 1.700 litri di volume, con un pratico piano di carico orizzontale che è tra i punti forti della versione, insieme alla facilità di ribaltamento degli schienali posteriori. Gli interni sono rifiniti con cura, indipendentemente dal livello di allestimento scelto tra i quattro in listino. Il grande touchscreen centrale è ormai di norma sulle Jaguar. Dà accesso a svariate funzioni e al servizio di infotainment, con facili collegamenti per telefoni e tablet degli occupanti. È invece in opzione la strumentazione digitale su un eventuale ulteriore schermo da 12,3 pollici in sostituzione di contagiri e tachimetro analogici. Sempre a richiesta si può avere un esteso tetto panoramico da 1,6 metri quadrati di superficie.
Su strada, la Xf Sportbrake piace per la notevole stabilità nelle curve veloci. Non è solo a suo agio in autostrada, ma se la cava bene anche quando i percorsi diventano tortuosi e il raggio di curva si stringe. Tra le dotazioni meccaniche è da segnalare la presenza di sospensioni posteriori autolivellanti di serie. Tra i motori disponibili, il turbodiesel da 240 cv sembra il più equilibrato per il tipo di auto, ma vale la pena di esplorare le possibilità del V6, sempre a gasolio, di 3 litri. Il gioco può valere la candela non solo per i 300 cavalli di potenza ma anche per una pienezza di risposta davvero eccellente. Tra l’altro, alla 3.0 TdV6 bastano 5,5 secondi contro 7,4 per accelerare da 0 a 100 km/h. In ogni caso, il livello di comfort è notevole. L’abitabilità posteriore, per concludere, è buona per due persone a causa del tunnel centrale che riduce lo spazio per le gambe di un terzo occupante.
In aggiunta alla Xf Sportbrake, la Jaguar ha lanciato la variante di vertice della berlina Xj, spinta da un V8 portato a 575 cv dai 500 precedenti. La
Il designer «Il nostro compito era di darle un aspetto dinamico e sportivo, come la berlina»
Xjr575, questa la sigla esatta, è in grado di accelerare da 0 a 100 km/h in 4,4 secondi. È in listino a partire da 147.450 euro.