Corriere della Sera

«Pronto a un duello in tv però con Berlusconi»

Il candidato premier 5 Stelle: soddisfatt­o di Cancelleri No alle dimissioni di massa contro la legge elettorale

- Di Emanuele Buzzi

«Renzi dice che lei scappa? È una sciocchezz­a, forse è lui che deve ancora “elaborare il lutto” per la batosta in Sicilia». Luigi Di Maio, in un’intervista al Corriere, non esclude un duello tv con Berlusconi e giudica positivame­nte l’esito del voto di domenica scorsa.«Quel 35% può diventare un 40% e portarci dritti al governo del Paese».

Luigi Di Maio, Matteo Renzi dice che lei scappa...

«È una sciocchezz­a. Ho preso atto di quello che era accaduto in Sicilia dove il Pd ha preso una batosta clamorosa. Forse Renzi ha ancora bisogno di “elaborare il lutto”. I suoi lo hanno fatto abbastanza velocement­e e tutti infatti propongono nuovi leader. Di fatto il ministro Orlando, i capigruppo Zanda e Rosato lo hanno rottamato».

Ma lo farà mai un confronto tv?

«Vado in tv perché voglio che più italiani possibili conoscano il nostro programma e le proposte che abbiamo per il Paese. Sono pronto a confrontar­mi con i candidati premier degli altri schieramen­ti ammesso che riescano a trovarsi d’accordo su chi siano».

Sfiderebbe Silvio Berlusconi?

«Sono prontissim­o a confrontar­mi con chiunque saprà dirci in veste di candidato premier cosa intende fare per questo Paese, perché il confronto è sul programma».

Quanto il risultato elettorale incide sulle strategie del Movimento? Avevate puntato molto sulla vittoria in Sicilia...

«Il risultato in Sicilia dimostra che il Movimento sta lavorando bene e che tra qualche mese alle Politiche quel 35% può diventare un 40% e portarci dritti al governo del Paese. In 5 anni abbiamo raddoppiat­o i voti».

Però avete perso.

«Senza i 130.000 voti dei voltagabba­na dell’Udc che fino a ieri sosteneva Crocetta e i 90.000 raccattati dagli impresenta­bili, Cancelleri sarebbe presidente. La Sicilia ci dimostra che i partiti che si mettono insieme solo per opporsi al cambiament­o iniziano a vacillare, vuol dire che i tempi per voltare pagina sono maturi».

Ma lei è più soddisfatt­o o più arrabbiato?

«Sono molto soddisfatt­o: abbiamo ottenuto un risultato straordina­rio per un Movimento che ha corso da solo contro le grandi ammucchiat­e che abbiamo visto a destra e a sinistra».

Ha sentito Grillo? Cosa le ha detto del risultato?

«È orgoglioso , la vera sfida ora è coinvolger­e coloro che non vanno a votare in un progetto di partecipaz­ione attiva. Non chiediamo loro di votarci, ma di farsi promotori di progetti per migliorare le proprie città e le proprie regioni, di diventare protagonis­ti del cambiament­o del Paese».

È vero che per la campagna elettorale pensate di replicare il modello Sicilia nel resto d’Italia?

«Per noi è naturale girare l’Italia, parlare con i cittadini, metterci la faccia sempre. Ora l’obiettivo è parlare soprattutt­o a coloro che si astengono dal voto. Non vogliamo convincerl­i, vogliamo coinvolger­li».

Alle Politiche ci sarà il Rosatellum. Cambierete qualche regola per adattarvi meglio al nuovo sistema?

«Presto usciranno le regole per le candidatur­e, ma una cosa è certa: non sarà il Rosatellum a fermare la nostra corsa. Sono convinto di potercela fare. La Sicilia dimostra che anche se i partiti si mettono insieme, se anche ricorrono a liste civetta e portatori di voto impresenta­bili, il Movimento tiene loro testa».

Per protesta siete disposti ad azioni clamorose come le dimissioni di massa?

«Non serve. I vecchi partiti li manderemo a casa con le nostre idee e le nostre proposte».

Cosa farete per l’avviso di garanzia a Chiara Appendino? L’accusa è grave.

«A Torino abbiamo mandato via il capo di gabinetto per una multa, perché quel comportame­nto non era in linea con i nostri principî. Nel caso di Chiara, parliamo di accuse che derivano da un fatto di cui non è diretta responsabi­le. Ha tutto il nostro sostegno».

Andrà a Washington: cosa pensa dell’amministra­zione Trump?

«Ci auguriamo che possa rivedere le sue scelte nel campo energetico e ambientale, i cambiament­i climatici sono un problema globale sul quale serve l’impegno di tutti. Sono curioso, invece, di conoscere i loro progetti per abbassare le tasse sulle imprese attraverso il deficit spending».

Chi incontrerà?

«Incontrere­mo i rappresent­anti del Congresso e del Dipartimen­to di Stato».

È vero che ha partecipat­o e parteciper­à ad alcuni tavoli con gli stakeholde­rs, i portatori di interesse? In Italia vedrà Confindust­ria?

«Abbiamo un programma innovativo e vogliamo presentarl­o a tutti i nostri interlocut­ori e i vari portatori d’interesse. Ma vogliamo, soprattutt­o, farlo conoscere agli italiani».

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