«Pronto a un duello in tv però con Berlusconi»
Il candidato premier 5 Stelle: soddisfatto di Cancelleri No alle dimissioni di massa contro la legge elettorale
«Renzi dice che lei scappa? È una sciocchezza, forse è lui che deve ancora “elaborare il lutto” per la batosta in Sicilia». Luigi Di Maio, in un’intervista al Corriere, non esclude un duello tv con Berlusconi e giudica positivamente l’esito del voto di domenica scorsa.«Quel 35% può diventare un 40% e portarci dritti al governo del Paese».
Luigi Di Maio, Matteo Renzi dice che lei scappa...
«È una sciocchezza. Ho preso atto di quello che era accaduto in Sicilia dove il Pd ha preso una batosta clamorosa. Forse Renzi ha ancora bisogno di “elaborare il lutto”. I suoi lo hanno fatto abbastanza velocemente e tutti infatti propongono nuovi leader. Di fatto il ministro Orlando, i capigruppo Zanda e Rosato lo hanno rottamato».
Ma lo farà mai un confronto tv?
«Vado in tv perché voglio che più italiani possibili conoscano il nostro programma e le proposte che abbiamo per il Paese. Sono pronto a confrontarmi con i candidati premier degli altri schieramenti ammesso che riescano a trovarsi d’accordo su chi siano».
Sfiderebbe Silvio Berlusconi?
«Sono prontissimo a confrontarmi con chiunque saprà dirci in veste di candidato premier cosa intende fare per questo Paese, perché il confronto è sul programma».
Quanto il risultato elettorale incide sulle strategie del Movimento? Avevate puntato molto sulla vittoria in Sicilia...
«Il risultato in Sicilia dimostra che il Movimento sta lavorando bene e che tra qualche mese alle Politiche quel 35% può diventare un 40% e portarci dritti al governo del Paese. In 5 anni abbiamo raddoppiato i voti».
Però avete perso.
«Senza i 130.000 voti dei voltagabbana dell’Udc che fino a ieri sosteneva Crocetta e i 90.000 raccattati dagli impresentabili, Cancelleri sarebbe presidente. La Sicilia ci dimostra che i partiti che si mettono insieme solo per opporsi al cambiamento iniziano a vacillare, vuol dire che i tempi per voltare pagina sono maturi».
Ma lei è più soddisfatto o più arrabbiato?
«Sono molto soddisfatto: abbiamo ottenuto un risultato straordinario per un Movimento che ha corso da solo contro le grandi ammucchiate che abbiamo visto a destra e a sinistra».
Ha sentito Grillo? Cosa le ha detto del risultato?
«È orgoglioso , la vera sfida ora è coinvolgere coloro che non vanno a votare in un progetto di partecipazione attiva. Non chiediamo loro di votarci, ma di farsi promotori di progetti per migliorare le proprie città e le proprie regioni, di diventare protagonisti del cambiamento del Paese».
È vero che per la campagna elettorale pensate di replicare il modello Sicilia nel resto d’Italia?
«Per noi è naturale girare l’Italia, parlare con i cittadini, metterci la faccia sempre. Ora l’obiettivo è parlare soprattutto a coloro che si astengono dal voto. Non vogliamo convincerli, vogliamo coinvolgerli».
Alle Politiche ci sarà il Rosatellum. Cambierete qualche regola per adattarvi meglio al nuovo sistema?
«Presto usciranno le regole per le candidature, ma una cosa è certa: non sarà il Rosatellum a fermare la nostra corsa. Sono convinto di potercela fare. La Sicilia dimostra che anche se i partiti si mettono insieme, se anche ricorrono a liste civetta e portatori di voto impresentabili, il Movimento tiene loro testa».
Per protesta siete disposti ad azioni clamorose come le dimissioni di massa?
«Non serve. I vecchi partiti li manderemo a casa con le nostre idee e le nostre proposte».
Cosa farete per l’avviso di garanzia a Chiara Appendino? L’accusa è grave.
«A Torino abbiamo mandato via il capo di gabinetto per una multa, perché quel comportamento non era in linea con i nostri principî. Nel caso di Chiara, parliamo di accuse che derivano da un fatto di cui non è diretta responsabile. Ha tutto il nostro sostegno».
Andrà a Washington: cosa pensa dell’amministrazione Trump?
«Ci auguriamo che possa rivedere le sue scelte nel campo energetico e ambientale, i cambiamenti climatici sono un problema globale sul quale serve l’impegno di tutti. Sono curioso, invece, di conoscere i loro progetti per abbassare le tasse sulle imprese attraverso il deficit spending».
Chi incontrerà?
«Incontreremo i rappresentanti del Congresso e del Dipartimento di Stato».
È vero che ha partecipato e parteciperà ad alcuni tavoli con gli stakeholders, i portatori di interesse? In Italia vedrà Confindustria?
«Abbiamo un programma innovativo e vogliamo presentarlo a tutti i nostri interlocutori e i vari portatori d’interesse. Ma vogliamo, soprattutto, farlo conoscere agli italiani».