Famiglia
La prima dedica della sua elezione l’ha fatta ai suoi tre figli. E ha aggiunto «ai figli dei siciliani». Aulico e scontato, avrà potuto pensare qualcuno. Ma solo chi conosce la storia privata e amara vissuta da Nello Musumeci sa quale tormento ci sia dietro un padre ieri mattina al cimitero «per ringraziare Peppe». Lo chiamavano tutti così in famiglia Giuseppe, l’ombra del padre cinque anni fa per la campagna elettorale vinta da Rosario Crocetta, stroncato nel maggio 2013 da un infarto fulminante, a trent’anni.
Storia privata, ma non troppo, che il neogovernatore, il fascista perbene, come lo descrivono, pronto a guerreggiare nelle polemiche politiche, non riesce nemmeno a sfiorare, travolto dall’emozione. Per capire bisogna violare la privacy del primogenito, Salvo, 38 anni, ritornato dopo la tragedia da Londra dove si era trasferito in cerca di lavoro. Unico a rientrare perché il più piccolo, Giorgio, 28 I figli di Nello Musumeci, 62 anni, in una foto dell’estate del 2012: con il padre, da sinistra, ci sono Salvo, 38 anni, Giuseppe morto a 30 anni e Giorgio, 28. Il 6 maggio 2013, un anno dopo questo scatto, Giuseppe Musumeci è stato stroncato da infarto causato da una cardiomiopatia. Musumeci ha ricordato il figlio scomparso nel suo primo discorso da governatore momento sono le mie figlie a dire al nonno che prima o poi andranno via, tutte e due impegnate a studiare le lingue. E lui vede in questo tormento dei giovani il dramma di quei “figli dei siciliani” richiamati nelle sue prime parole. Lo sa, l’ha sperimentato in prima persona, che la Regione deve aiutare i suoi figli e questo dovrà diventare il suo primo impegno. L’ha promesso a me e Giorgio, l’ha promesso a Peppe, pensando ai 500 mila giovani che nemmeno lo cercano più un lavoro in Sicilia».
Ma nei discorsi «fatti e rifatti tante volte a tavola» il tema è «quella palla al piede della burocrazia», come la descrive Salvo anche al padre: «Noi giovani lo il lavoro dobbiamo inventarcelo. Ma spiegami perché a Oxford due ragazzi palermitani con un forno a legna su un furgoncino possono vendere per strada pizza cotta all’istante dopo avere chiesto e ottenuto una semplice autorizzazione mentre qui sarebbero ostacolati e spennati