Corriere della Sera

Lo smog oscura New Delhi, la capitale più «avvelenata»

I medici: «Per gli abitanti è come fumare 50 sigarette al giorno»

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qualche giorno, la città si attrezza. Si fa per dire. La gente gira con le mascherine. Chi può (e chi ce l’ha) resta in casa. Sui social girano foto del sole annebbiato. Il corrispond­ente della Bbc racconta che gli brucia la gola. Gli organizzat­ori della Mezza maratona del 19 novembre pensano di cancellare l’evento. Altro che sottili: qui le polveri sono diventate una cappa spessa, che batte anche quella proverbial­e di Pechino. Il Pakistan è il Paese più inquinato? Ecco che l’India sfida gli eterni rivali (non solo in Kashmir ma) anche sul fronte smog. Un rapporto di The Lancet attribuisc­e all’inquinamen­to la morte prematura di 2,5 milioni di indiani.

La stagione dell’anno poi è la peggiore. Da Punjab e Haryana arriva il fumo delle stoppie bruciate per chilometri. I poveri della città cominciano ad ardere spazzatura per scaldarsi. I fuochi artificial­i dei festival si aggiungono alla polvere dei cantieri. In più, c’è il solito traffico. L’anno scorso le autorità avevano provato a «razionare» il flusso delle auto. Ma senza successo. E così gli abitanti respirano il fumo di 50 sigarette al giorno. Neonati compresi. Invisibili Una famiglia in moto nelle strade di New Delhi, dove lo smog ha ridotto la visibilità a 400 metri (Harish Tyagi)

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