Il rapporto Svimez: Sud, imprese piccole Avanti con il 4.0
Isegnali positivi non mancano: il Mezzogiorno è uscito dalla lunga recessione e nel 2016 ha consolidato la ripresa, registrando una crescita (Pil +1%) per il secondo anno superiore, se pur di poco, rispetto al resto del Paese (+0,8% nel Centro-Nord). Di più: secondo Svimez — che ieri ha presentato il consueto rapporto annuale sull’economia meridionale — le previsioni per il 2017 (+1,3%) e il 2018 (+1,2%) confermano che il Sud è in grado di agganciare la ripresa, facendo segnare tassi di crescita di poco inferiori a quelli del Centro-Nord (+1,6% e +1,4%). Ma le note positive, sostanzialmente, si fermano qui. «Resta — ha infatti sottolineato Giuseppe Provenzano, vice direttore di Svimez — una difficoltà delle imprese meridionali ad accedere agli strumenti di politica industriale nazionale, in parte connessa alla loro struttura dimensionale. Una difficoltà confermata, secondo le nostre stime, per gli interventi previsti dal Piano Industria 4.0. Il Sud non può permettersi di mancare a questo appuntamento». Anche perché la sola ripresa congiunturale è insufficiente ad affrontare le emergenze sociali: il tasso di occupazione nel Mezzogiorno è ancora il più basso d’Europa (35% punti percentuali in meno rispetto alla media Ue). Le soluzioni possibili? «Prevedere — ha aggiunto Provenzano — una declinazione territoriale delle misure di politica industriale nazionale».