Vincitori e vinti
«This is us»: espedienti raffinati per rinnovare un dramma classico
Su Fox Life è partita la seconda stagione di «This is us», la commovente serie Usa che racconta le vicende della famiglia Pearson, con il capofamiglia Jack (Milo Ventimiglia), la moglie Rebecca (Mandy Moore) e i tre figli, i gemelli Kate e Kevin più l’adottato Randall (lunedì, ore 22). Per spiegare «This is us» bisogna partire da un discorso tecnico: negli Usa, la serie va in onda sul canale NBC, uno dei cosiddetti «network», che corrispondono grossomodo alla nostra televisione generalista, quella gratuita pensata per un pubblico ampio e pop.
Di fronte all’invasione dei canali a pagamento e delle piattaforme on demand come Netflix e Amazon, che offrono serie complesse per un pubblico esigente ma anche più di nicchia, i network hanno di fronte una sfida difficile: continuare a parlare a tutti, con modelli di racconto inevitabilmente più semplici e «larghi», senza però rimanere indietro sul piano dei linguaggi e dei temi affrontati.
«This is us» è uno dei casi in cui la sfida è riuscita: recupera un genere classico della tv tradizionale, quello del dramma familiare, e lo rinnova con una serie di espedienti raffinati, senza mai dimenticare le corde dell’emozione. Per esempio movimentando la linea del tempo in un racconto che intreccia il presente con le stagioni passate della storia familiare dei Pearson, come se non si potesse capire l’oggi senza guardare ai piccoli e grandi fatti accaduti anni prima. Nella storia sono inseriti poi dei temi molto contemporanei: c’è un attore tanto bello quanto insicuro, c’è una ragazza obesa (una questione molto sentita in Usa) che lotta per affermarsi al di là della sua apparenza, c’è un giovane padre che vuole restituire la grande opportunità ricevuta dai suoi genitori adottivi da piccolo. Come hanno scritto alcuni commentatori in America, «This is us» conosce la sottile differenza tra provocare un facile pianto e suscitare un bel pianto nello spettatore. E non è cosa da poco.