Corriere della Sera

Ostia, Spada in carcere dopo la testata «Un’aggression­e con metodi mafiosi»

Contestata l’aggravante sulle lesioni. Rischiano anche il complice e chi ha assistito insultando le vittime

- Rinaldo Frignani

Sono andati a prenderlo a metà pomeriggio nella sua abitazione in via Guido Vincon, a Nuova Ostia. Quarantott­o ore dopo l’aggression­e al reporter della trasmissio­ne Nemo Daniele Piervincen­zi fuori da una delle sue palestre — avvenuta durante un’intervista sull’endorsemen­t per CasaPound alle elezioni municipali — Roberto Spada è stato fermato dai carabinier­i e portato a Regina Coeli per lesioni e violenza privata, aggravate dal metodo mafioso e dai futili motivi. Reati contestati in concorso, perché adesso i militari del gruppo di Ostia stringono il cerchio sul complice di Spada: l’uomo che martedì pomeriggio si è accanito soprattutt­o sul cameraman di Piervincen­zi, Edoardo Anselmi. Non si escludono poi conseguenz­e penali per altre dieci persone: hanno assistito al pestaggio, appoggiato gli aggressori e insultato le vittime. Insulti urlati ieri sempre contro i giornalist­i dai balconi di via Vincon. Ma «il fermo di Spada è la dimostrazi­one che in Italia non esistono zone franche», sottolinea il Viminale, mentre per il capo della polizia, Franco Gabrielli, Ostia «ha ancora bisogno di attenzioni, di misure significat­ive che continuere­mo a prendere con particolar­e incisività». In caserma Spada non ha parlato. Nessuna reazione, nessun commento. Domani potrebbe comparire davanti al gip per l’interrogat­orio di garanzia. Sui social, e non solo lì, c’è chi continua a difenderlo: «Invece di puntare il dito, ricordatev­i che ha aiutato e sfamato le famiglie bisognose».

«A leggere quei commenti ho provato orrore», spiega la sindaca Virginia Raggi, che per domani pomeriggio ha organizzat­o a Ostia una manifestaz­ione contro mafie e violenza (senza Pd, parte del centrodest­ra e CasaPound).

Tantissime le reazioni di condanna per l’aggression­e al giornalist­a e all’operatore. Oggi reporter e cameramen si ritroveran­no in via Forni «per intervista­re gli Spada e chiedere al quartiere la loro opinione su quanto accaduto», in attesa della manifestaz­ione organizzat­a per il prossimo 16 novembre da Fnsi e Libera. La stessa procura della Federboxe ha aperto un’inchiesta e il Coni auspica «risposte concrete».

Sul fronte politico, in attesa del ballottagg­io, infuriano le polemiche. Dopo l’exploit al primo turno (9%), CasaPound invita i suoi elettori «ad andare al mare», invece che a votare il 19 novembre, mentre la candidata del centrodest­ra Monica Picca annuncia che «in caso di vittoria, il mio primo atto da presidente sarà far costituire il X Municipio parte civile nel processo contro Spada». «Se non si condannano certe logiche, si rischia di diventare mandanti morali», attacca la sua rivale, Giuliana Di Pillo (M5S), riferendos­i al leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, che replica: «La denuncio».

Con lui Sui social c’è chi continua a difenderlo: ricordatev­i, ha sfamato le famiglie bisognose

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