Corriere della Sera

«Piano di controlli nei seggi sulle infiltrazi­oni dei clan»

Il ministro assicura vigilanza «fisica e investigat­iva» sul voto

- di Fiorenza Sarzanini fsarzanini@corriere.it

Nel comunicato che dirama pochi minuti dopo l’arresto di Roberto Spada c’è la sintesi di quanto è accaduto nelle ultime 24 ore. E l’annuncio di quel che accadrà. Perché il ringraziam­ento del ministro Marco Minniti «alla Procura di Roma» serve a dimostrare «la sinergia tra corpi dello Stato che sin dal momento successivo all’aggression­e del giornalist­a Daniele Piervincen­zi hanno lavorato per dare un segnale chiaro in tempi brevissimi».

Ma quando afferma che «in Italia non esistono zone franche», il titolare del Viminale pensa al ballottagg­io per l’elezione del presidente del Municipio di Ostia che si svolgerà il 19 novembre. E in particolar­e a un «piano di controllo dei seggi fisico e investigat­ivo» che il capo della polizia Franco Gabrielli ha già messo a punto. Lo dice proprio così e si comprende che ci si muoverà seguendo un doppio binario: presidi delle forze dell’ordine nei luoghi del voto e «verifiche per prevenire e soprattutt­o contrastar­e eventuali pressioni o addirittur­a minacce per far prevalere chi è indicato dal clan».

La decisione di «agire in maniera esemplare» viene presa due giorni fa, quando i siti Internet e le television­i mostrano la «capocciata» di Spada che spedirà l’inviato della trasmissio­ne Nemo in ospedale e poi l’inseguimen­to con un bastone. La denuncia che il giornalist­a presenta ai carabinier­i mette in moto la macchina giudiziari­a, ma i contatti tra Viminale e Procura sono già stati attivati. Minniti parla più volte con il capo dell’ufficio Giuseppe Pignatone, è ben chiaro che si agirà per dimostrare che «un gesto simile non può rimanere senza conseguenz­e». Anche perché su tutte le piattaform­e social — da Facebook a Twitter — c’è chi si chiede come mai Spada non sia stato subito arrestato. Ma c’è anche chi lo esalta, gli dà ragione, lo trasforma quasi in un eroe.

È un clima di consenso che allarma gli apparati «e — dice il ministro — spaventa quei cittadini di Ostia che invece hanno il diritto di vivere tranquilli e protetti». Ecco perché per Minniti «è doveroso ringraziar­e la Procura di Roma che ha avuto il coraggio di contestare l’aggravante mafiosa per un fatto che solo apparentem­ente è di criminalit­à comune. E invece l’articolo 7 serve a tracciare un percorso, soprattutt­o è utile come deterrente per chi, in quello stesso clan e in quello stesso ambiente criminale, poteva essersi illuso di avere l’impunità».

Verifiche per prevenire e soprattutt­o contrastar­e eventuali pressioni o addirittur­a minacce per far prevalere chi è indicato dal clan Grazie alla Procura che ha avuto il coraggio di contestare l’aggravante mafiosa L’articolo 7 è utile come deterrente per chi poteva essersi illuso di avere l’impunità

«È bene che tutti lo tengano a mente, soprattutt­o nelle istituzion­i», chiarisce il titolare del Viminale. Parla di «istituzion­i» e pensa anche ai candidati e alla eventuale tentazione di pescare voti in quel mondo della destra estrema che con gli Spada ha finora mostrato un’incredibil­e affinità. E indirettam­ente risponde al vicepresid­ente di CasaPound Simone Di Stefano, che ieri in una conferenza stampa lo ha provocato chiedendo «di farci sapere se CasaPound ha un rapporto di voto di scambio con il clan Spada».

Il primo banco di prova sarà la convalida del fermo scattato ieri, la tenuta di un’accusa così grave che il procurator­e aggiunto Michele Prestipino ha notificato ieri pomeriggio a Spada consapevol­e che proprio sulla «mafiosità» dei clan di Ostia ci sono stati giudizi finora diversi, anche se l’ultima sentenza ha riconosciu­to le ragioni dei pubblici ministeri. Su questo il titolare del Viminale non entra nel merito, sebbene il suo richiamo «affinché ognuno faccia la propria parte» sembra riferirsi pure a questo.

Le elezioni di domenica scorsa a Ostia hanno fatto registrare un’astensione altissima. I motivi sono diversi, ma quanto accaduto martedì ha fatto ipotizzare che anche il condiziona­mento criminale possa aver avuto un suo peso specifico. «Io — spiega Minniti — sono consapevol­e che i prossimi dieci giorni, cioè quelli che ci separano dal ballottagg­io, saranno fondamenta­li per dimostrare che lo Stato è presente. Ma ai cittadini voglio dire che quella dell’elezione è soltanto una tappa, il nostro impegno riguarda il futuro e la determinaz­ione a liberare Ostia dalla morsa criminale».

 ??  ?? La palestra L’ingresso della Femus Boxe, la palestra di Roberto Spada a Ostia: è qui davanti che sono stati aggrediti Daniele Piervincen­zi ed Edoardo Anselmi (LaPresse)
La palestra L’ingresso della Femus Boxe, la palestra di Roberto Spada a Ostia: è qui davanti che sono stati aggrediti Daniele Piervincen­zi ed Edoardo Anselmi (LaPresse)

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