Confindustria Moda: il mass market è una cosa, i grandi marchi un’altra
Gentile direttore, le scrivo dopo aver letto Il Caffè dell’8 novembre scorso, dedicato alla vicenda di alcuni operai tessili di aziende subappaltatrici estere vittime di un circolo vizioso governato da pochi gruppi di abbigliamento mass market.
L’ho letto mentre, come spesso accade, mi trovo all’estero, a raccontare con orgoglio l’eccellenza della nostra industria tessile, moda e accessorio. Una eccellenza che si contrappone proprio a quel circolo vizioso. Quanto raccontato da Massimo Gramellini è parziale e fuorviante, perché racconta, generalizzando, una realtà fatta solo da pochi gruppi esteri che nulla hanno a che vedere con i grandi marchi, e che fanno una produzione di basso prezzo, di scarsa qualità, ammantata da principi solidali e di responsabilità etica. Una realtà nella quale è possibile identificare con nome e cognome i protagonisti in negativo, che raccontano realtà positive in nome del marketing e delle vendite, che fanno tanto storytelling, ma zero storydoing.
Gli imprenditori che Confindustria Moda rappresenta ogni giorno lottano sui mercati mondiali per dimostrare contro questi pochi gruppi che è possibile fare una produzione di qualità, artigianale, in Italia e in Europa, lavorando bene con i propri collaboratori e nel rispetto di principi di sostenibilità sia etica che ambientale. Ogni giorno noi contrastiamo questo circolo vizioso. Siamo orgogliosi di questo nostro impegno quotidiano, e vogliamo difenderlo, spiegando la differenza che c’è tra chi fa qualità e chi si limita a copiare, tra chi investe per la sostenibilità ambientale e chi produce in Paesi tolleranti, tra chi lavora con risorse umane e chi le tratta in modo inumano.
Gentile direttore, tutto questo per dirle che noi condividiamo quanto scritto dal dottor Gramellini ma riteniamo che abbia sbagliato indirizzo: non facciamo confusione fra i grandi marchi della moda, che queste pratiche deprecano, con alcuni operatori internazionali del mass market. Questi sono un’altra cosa.
I nostri associati «Gli imprenditori che rappresentiamo lottano ogni giorno sui mercati mondiali per fare prodotti di qualità» presidente Confindustria Moda