Tutti i volti di Jessica
«Tra Hollywood e lotte animaliste sogno di girare un film italiano: dopo le nozze sarebbe un altro sì»
Padre musicista, madre chef vegana, patrigno pompiere. Con un pedigree del genere la vita ti offre diverse possibilità. Jessica Chastain le ha intrecciate tutte sotto il segno totalizzante dell’arte. Vocazione precoce per la danza, poi per il teatro, poi per il cinema, Jessica la rossa è riuscita in pochi anni a varcare le frontiere dell’impossibile e diventare la nuova regina di Hollywood tenendo fede ai suoi principi di donna semplice e rigorosa, femminista di ultima generazione. Vegana convinta, animalista militante, Jessica si è guadagnata la patente di grande attrice senza mai cedere ai triti cliché della diva. Scegliendo sempre e solo i film che la convincono, i personaggi in sintonia con le sue idee.
E così, dopo aver conquistato Cannes con un film filosofico-teologico quale The Tree of Life di Malick, aver sedotto la Mostra di Venezia con la perversa Salome di Pacino, turbato il cuore nero dell’America con un film anti armi in era Trump quale Miss Slone, ed essersi conquistata due nomination agli Oscar, Chastain è ora la quarantenne più ambita del cinema.
Nel nuovo film, La signora dello zoo di Varsavia, regia di Niki Caro, dal 16 novembre sui nostri schermi, Jessica è Antonina Zabinska, che nella Polonia occupata dai nazisti salvò centinaia di ebrei nascondendoli nei sotterranei del giardino zoologico che dirigeva con il marito. «Una storia vera e sconvolgente — racconta —. L’Olocausto visto dagli occhi di una donna e degli animali che lei cresce con lo stesso amore e dedizione dei figli. Antonina rischia tutto per prendersi cura degli altri. Di solito pensiamo agli eroi in termini di forza e violenza, lei è eroina di altro tipo. Un esempio di coraggio e di pietà». Nella prima scena la vediamo mentre gira in bici con un giovane dromedario che le trotterella a fianco, passeggia con due zebre a guinzaglio, si cimenta come levatrice per aiutare un’elefantessa a partorire. E alla sera va a dare la buonanotte al suo bimbo, che dorme insieme con due cuccioli di leone. «Tutti animali veri, scene girate dal vivo, senza controfigura. Non ho avuto paura un solo istante. È stato bellissimo».
Con gli animali ha sempre avuto un legame speciale. «Quello che rende così emozionante questa storia è il dare loro pari dignità con gli uomini. Uniti anche dalla stessa sorte crudele, dalla violenza, quella sì bestiale, della guerra. La distruzione dello zoo di Varsavia, nel settembre del ‘39, con gli animali in parte massacrati e deportati, va in parallelo con l’uccisione degli ebrei, il loro essere relegati nel ghetto, caricati verso i campi di sterminio. Prima di girare ho voluto andare ad Auschwitz, sentire il dolore che lì ancora si respira».
A sorprendere sono gli incontri davvero ravvicinati di lei con animali cosidetti feroci. «L’idea è stata di non forzarli mai a fare qualcosa, ma approfittare di quello che facevano. Per la scena iniziale con i leoncini c’è stato un avvicinamento progressivo portando loro del cibo. Alla fine erano talmente sazi che sono crollati dal sonno. A quel punto li abbiamo messi sul letto del bambino. Parevano davvero i suoi fratellini. Di certo mi ha aiutato il mio amore per gli animali. Vivo con un cane salvato dalla strada che ho battezzato Chaplin in onore del Vagabondo. Ogni giorno mi insegna qualcosa. Quando avremo coscienza che ogni essere vivente è un miracolo, allora vivremo
in un società sana». Accadrà anche quando uomini e donne avranno le stesse opportunità. «È stato fantastico lavorare con tante colleghe di talento. Ma non credo esistano temi specifici per uomini o donne. John Madden ha realizzato un film romantico come Marigold Hotel mentre Kathryn Bigelow è autrice del durissimo The Hurt Locker e di Zero Dark Thirty dove io andavo a scovare Osama bin Laden in Pakistan. Per ciò penso che a parità di lavoro debba esserci parità di compenso. Ma a Hollywood non è scontato».
A giugno si è sposata in Italia con Gian Luca Passi di Preposulo «Sono innamorata del vostro Paese. Amo la vostra arte, il paesaggio, il cibo. E anche il vostro cinema. Ogni volta che vengo in Italia sono felice. Spero che un regista italiano mi offra presto una parte in un bel film. Dopo le nozze, sono pronta a dire un nuovo sì».
Le scelte dei registi Non ci sono temi specifici per uomini o donne Madden è un romantico, Bigelow parla di guerre