Ibra: «Senza di me c’è meno pressione»
Ibrahimovic è anche la marca di un profumo che campeggia nelle vetrine di Stoccolma. Qualcosa di patinato, ma lontano dalla Friends Arena, lo stadio ingannevole già nel nome, dato che lo sponsor è la Banca nazionale. La Svezia non si è qualificata agli ultimi due Mondiali con Ibra e prova a farlo adesso, senza di lui. Dopo aver sconfitto la Francia in questo magnifico impianto da 50 mila posti e fatto fuori l’Olanda nel girone, c’è l’Italia da battere. «Senza di me c’è meno pressione — dice Ibra a Sky —. Adesso conta più il collettivo. Saranno due belle partite, complicate per entrambi. Chi è l’Ibra azzurro? Verratti. Nessuno è più forte di lui, però devi farlo giocare nella maniera giusta per averlo al massimo». Rispetto alla squadra che perse a Tolosa contro gli azzurri all’Europeo 2016 (1-0, gol di Eder) oltre all’uomo chiave è cambiato anche il c.t.: Jan Olof Andersson, detto Janne, ha vinto in patria con gli outsider del Norrkoping e ha una gestione più democratica del gruppo. Il dogma tattico è sempre il 4-4-2 «con linee corte e strette che neppure disegnandole verrebbero così precise» (copyright Chiellini), il processo di ringiovanimento procede bene, con 5 campioni d’Europa Under 21 del 2015, il giocatore più quotato Forsberg del Lipsia: nella linea a 4 di centrocampo gioca esterno sinistro con licenza di tagliare. Ma il bomber delle qualificazioni (8 gol) è Marcus Berg: a 31 anni è già finito negli Emirati Arabi a svernare.