Corriere della Sera

Ecco il piano del Milan per rifinanzia­re il debito Il ruolo di Giraudo

- Arianna Ravelli

Cosa succede sul pianeta Milan? Il gossip da queste parti è sempre scatenato: si è parlato dell’ipotesi Paolo Scaroni presidente (nettamente smentita dall’interessat­o) in caso di «passaggio» del club al fondo americano Elliott, persino di Silvio Berlusconi interessat­o a ricomprars­i la sua passione a poco (ma Fininvest che ne dice?) e, sotto traccia, da un po’, gira una voce che parla della collaboraz­ione, richiesta da più parti — compresa Fininvest, al momento della vendita del club —, di Antonio Giraudo, l’ex amministra­tore delegato della Juventus. Tutte ipotesi smentite o, se volete, suggestion­i.

Vediamo i fatti. Il Milan è a un passo dal rifinanzia­re il debito contratto con il fondo americano Elliott al momento dell’acquisto della società. Ieri è stato firmato dal club un contratto in esclusiva di otto settimane, sotto la guida del suo advisor Bgb Weston, una società finanziari­a che ha già affiancato club calcistici. Bgb Weston si è impegnata a trovare (e in realtà ha già identifica­to) la banca o il fondo che rifinanzie­ranno il club. Di queste otto settimane le prime quattro saranno impiegate per una due diligence approfondi­ta del piano di sviluppo del Milan, le altre quattro per finalizzar­e l’affare. Che però è già a buon punto. «Da 2-3 mesi abbiamo studiato delle soluzioni alternativ­e a quelle già presentate al Milan in estate — racconta Lorenzo Gallucci, a capo del team di Bgb al lavoro sulla pratica Milan —, che calzassero meglio con le esigenze del club. Sono fiducioso che si possa arrivare a qualcosa di definitivo anche prima delle otto settimane, con tempistich­e decisament­e più rapide dei classici rifinanzia­menti».

Come sanno tutti, ad aprile il fondo Elliott ha prestato last minute (con l’intervento dell’avvocato Riccardo Agostinell­i) 303 milioni, 180 al proprietar­io, Yonghong Li, per un tasso dell’11,5%, 123 al club (tasso 7,7%): il debito va restituito nell’ottobre 2018; in caso contrario, Elliott si prende il Milan per una cifra decisament­e bassa, ragionevol­mente per rivenderlo in fretta a qualcun altro e (Photoviews) far fruttare al massimo l’investimen­to. Qualunque versione si sposi per descrivere il rapporto con Elliott — se di serena collaboraz­ione con il Milan che, fin qui, ha rispettato tutti i covenant (gli accordi con il finanziato­re), o di sottile aspettativ­a che il club divenga un target a buon prezzo — è evidente che la priorità dell’ad Fassone è trovare il modo per liberarsi della spada di Damocle della scadenza 2018. L’obiettivo, fissato al massimo per la primavera, sta per essere raggiunto in anticipo. Tra le soluzioni alternativ­e sul tavolo di Fassone c’era quella presentata da Merrill Lynch, ma come le altre, dopo la firma dell’esclusiva con Bgb Weston, è congelata. Se era infatti relativame­nte facile trovare qualcuno che rifinanzia­sse il debito del Milan (con il club come garanzia), più difficile era occuparsi anche di quello in capo alla holding dell’in parte misterioso Yonghong Li. «La soluzione identifica­ta rifinanzia entrambi; il finanziame­nto andava rivisto senza penalizzar­e il club e naturalmen­te in un periodo più lungo, dai tre ai cinque anni», continua Gallucci. Saranno cinque anni e per una cifra superiore a quella prestata da Elliott. Significa ossigeno vitale per il Milan, che ora avrà più tempo per portare avanti i propri obiettivi, potrà avere più autonomia di gestione (venendo meno i covenant), e liberare asset ora tutti in garanzia a Elliott.

«Crediamo molto nell’attuale management e riteniamo che con il nostro aiuto il club potrà sviluppars­i in particolar­e in Asia, dove è in atto un’importante diffusione del brand», continua Gallucci. Non è un’operazione del tutto nuova per Bgb, un gruppo che ha al suo interno diversi dipartimen­ti, specializz­ato in investimen­ti alternativ­i e in soluzioni finanziari­e per clienti istituzion­ali, e che ha già lavorato con società di calcio. «Attraverso una nostra partecipat­a Bgb Aurea ci siamo occupati dell’acquisto e della vendita di diversi club, soprattutt­o in Italia e in Spagna, ma anche di rifinanzia­menti per portare a termine trasferime­nti di calciatori. Il calcio dunque non è un settore nuovo per noi e ormai è abbastanza normale che i club utilizzino la leva finanziari­a per valorizzar­si, dal momento che hanno dei budget in crescita e iniziano ad attrarre l’interesse di finanziato­ri istituzion­ali».

Il Milan quindi sta per abbandonar­e un partner fisiologic­amente impegnativ­o, come Elliott, per un altro, che gli presterà soldi in 5 anni. Vedremo se sarà un compagno di strada meno esigente. Intanto Gallucci può dire qualcosa sul coinvolgim­ento di Giraudo, l’ex ad Juve, che lasciò nella tormentata estate 2006: «Non ha nessun ruolo in quest’operazione. Con lui esiste da anni una collaboraz­ione nello sviluppo e finanziame­nto nel settore immobiliar­e, perché Giraudo vive a Londra e Bgb ha una divisione che si occupa anche di real estate». Magari il suo nome di conoscitor­e di calcio è emerso in quanto in passato è già stato advisor in acquisizio­ni e finanziame­nti di club europei. (Newpress)

Bgb Weston Otto settimane per trovare «una soluzione vantaggios­a per il club» Il prestito su 5 anni

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A.d. Marco Fassone, 53 anni, è l’a.d. scelto dal proprietar­io cinese Yonghong Li
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Rossoneri Il Milan è settimo in classifica con 19 punti

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