Corriere della Sera

Ci sono le Figi sulla strada dell’Italia dei giovani

- Domenico Calcagno

«In fondo al tunnel vedo la luce, non più il treno» è la sintesi di Conor O’Shea, il c.t. azzurro, del momento che sta vivendo il rugby tricolore. Vedere la luce non significa che oggi a Catania, nel primo dei tre test autunnali contro le Figi (seguiranno Argentina e Sudafrica), la Nazionale vincerà in scioltezza, ma che, rispetto a un paio d’anni fa, c’è un gruppo di giovani interessan­ti, alcuni molto promettent­i, meglio allenati e che insomma il ricambio si sta finalmente compiendo. Tra campo e panchina gli esordienti di oggi sono 4, altri 9 non arrivano a 10 presenze e Sergio Parisse, che di caps ne ha 126 (contro i 173 del resto della squadra) e sa come va il mondo, sottolinea che per vincere dovremo «esprimere una prestazion­e di qualità, perché non siamo una squadra che può permetters­i di giocare male e portare a casa il risultato». Le Figi, poi, vanno prese con le molle. Non battiamo gli omoni del Pacifico dal 2013 (a Cremona), il bilancio dei faccia a faccia recita 6 successi per loro e 5 per noi e il ranking certifica che loro stanno al 9° posto e noi al 14°. Eppure vincere è un obbligo perché il rugby italiano di una vittoria ha un bisogno disperato e perché dall’ultima, con il Sudafrica a Firenze, è passato un anno e dovessero andare male tutte e tre le partite di novembre hai voglia a parlare di crescita, di giovani in gamba e di rosee prospettiv­e. Questo O’Shea lo sa benissimo, anche se preferisce parlare di prestazion­e («che dipende da noi») e non di punteggio («che non possiamo controllar­e»). Per riuscirci bisognerà togliere spazio e palla ai tre quarti figiani. Il tonnellagg­io dei 5 uomini del reparto arretrato dei campioni olimpici del seven è pari a 514 kg (e per fortuna manca Nemani Nadolo, ala da 135 kg): sono grossi e pure veloci e trattano l’ovale con confidenza estrema. Per disinnesca­rli, gli azzurri dovranno vincere davanti, con la mischia, sbagliare quasi niente e gestire il ritmo della partita. Non sarà facile ma è necessario: per portare a casa il primo successo del 2017 e dare sostanza a quello che sembra poter essere l’inizio di un nuovo corso.

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