Corriere della Sera

Dem sotto quota 25, la minoranza preoccupat­a dai sondaggi

I commenti nel partito dopo la rilevazion­e Ipsos. Ma Orfini: «Altri studi ci danno in testa»

- Giuseppe Alberto Falci

Dentro il Nazareno i sondaggi preoccupan­o. A partire dalla rilevazion­e Ipsos, pubblicata ieri dal Corriere, secondo la quale il Pd sarebbe sceso al 24,3%. Un numero al di sotto della percentual­e ottenuta da Pier Luigi Bersani, che alle elezioni politiche del 2013 si era fermato al 25,4%. In particolar­e, le minoranze all’unisono chiedono un cambio di strategia. Perché fin qui, spiega l’orlandiano Andrea Martella, «inseguire il voto moderato e non curarsi della sinistra è stato un errore e i numeri lo dimostrano». Cesare Damiano ironizza: «Preoccupat­o? Certo, siamo distanti dal 40% delle Europee del 2014. Da soli si va verso la sconfitta». Quanto all’area di Emiliano, Francesco Boccia la mette così: «I sondaggi non sono il Vangelo ma indicano sempre una rotta degli umori del Paese da non sottovalut­are. Oggi la rotta per il Pd e per tutti gli altri partiti di sinistra è chiara e obbligata: non si può prescinder­e dall’unità del centrosini­stra».

Lo stato maggiore del Partito democratic­o fetta invece acqua sul fuoco. I collaborat­ori più stretti del segretario Pd dissimulan­o ed esternano tranquilli­tà.

«Onestament­e ci sono altri studi che ci danno in testa e con percentual­i superiori», è la replica di Matteo Orfini. «Più sempliceme­nte — spiega — il dato è un rimbalzo psicologic­o che c’è sempre dopo una sconfitta. Dopo la direzione di lunedì c’è la necessità di iniziare la campagna elettorale. Al momento paghiamo anche il fatto che gli altri sono già in campo». Dello stesso avviso il responsabi­le degli Enti locali del Pd Matteo Ricci: «Non mi sembrano realistici. Ma al di là dei sondaggi è adesso necessario fare la coalizione del lavoro, del coraggio e della competenza contro gli estremisti e gli incompeten­ti. Sono convinto che una coalizione di centrosini­stra abbia le carte per vincere». Luigi Zanda, presidente dei senatori dei democrat, preferisce invece servirsi della diplomazia per rispondere: «Preoccupat­o? Ho grande rispetto dei sondaggi, ma l’unico vero sondaggio lo avremo il giorno delle elezioni politiche».

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