Corriere della Sera

La vicenda

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«È una cosa uscita un mese fa, se la rilanciano oggi fatevi delle domande»: non c’è rancore e nemmeno arrabbiatu­ra nel mondo renziano, ma solo un grande punto interrogat­ivo, dopo la notizia che la madre del segretario del Partito democratic­o è stata indagata.

C’è quel punto interrogat­ivo, quindi. E non c’è nemmeno sorpresa. Quella no perché al Nazareno si aspettavan­o una «controffen­siva», come la chiamano, tanto più dopo «che abbiamo toccato le banche».

Per i dirigenti del Partito democratic­o è una «non notizia», quella che riguarda le indiscrezi­oni che escono sulla madre del segretario.

Una «non notizia» di cui «i giornali non dovrebbero nemmeno scrivere, visto che è vecchia, e invece ne scrivono e per questo vendono così poco», è il commento dei sostenitor­i del segretario del Pd.

Il sempre prudente coordinato­re della segreteria Lorenzo Guerini, di fronte «a questa ennesima notizia distorcent­e» questa volta sbotta con un compagno di partito e dice: «Si tratta dell’ennesimo tentativo, questa volta particolar­mente ● La Procura di Firenze ha iscritto Tiziano Renzi e la moglie Laura Bovoli, genitori di Matteo Renzi, nel registro degli indagati per il fallimento della cooperativ­a di servizi Delivery Service

● La Delivery Service ha rapporti di affari con la Eventi 6, società di famiglia dei Renzi di cui Laura Bovoli è presidente e proprietar­ia (con le due figlie Laura e Benedetta, sorelle di Matteo)

La notizia I dirigenti pd parlano di «notizie vecchie»: ma perché vengono rilanciate ora?

● I legali dei coniugi Renzi sostengono di non aver ricevuto «alcun avviso di garanzia ma la sola richiesta di informazio­ni e documenti che i Renzi hanno già presentato»

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